Divisi tra alluminio e pepe

La domanda di oro da parte degli investitori è sull’orlo del collasso. Secondo il report diffuso da Fortis Bank Metal (“Monthly March 2010”) l’anno si chiuderà con un surplus di oro rispetto all’equilibrio di domanda e offerta. Questo nonostante la forte domanda che proviene dai prodotti finanziari (gli etf) che ques’tanno hanno comprato oro per 700 tonnellate contro le 576 del 2009.
Nelle ultime settimane, del resto, l’oro non sta certo facendo molto per incentivare di nuovo gli acquisti.
A Londra (fixing pomeridiano) nella seconda metà di marzo i prezzi del metallo prezioso sono rimasti compressi in un range di 1.094-1.136 dollari l’oncia. Questo per dire che i movimenti continuano a non evidenziare una presa di posizione netta, né verso il basso ma nemmeno verso l’alto.
Secondo gli esperti questa volatilità è destinata a rimanere e i prezzi obiettivo di breve termine rimangono tra 1.075-1.140 dollari l’oncia. Qualche spunto interessante potrebbe arrivare dall’alluminio.
La produzione russa dei primi due mesi dell’anno, ha segnato una flessione del 5,9% anno su anno. Il prezzo del metallo duttile ha toccato un minimo di 100,25 rubli al kg nelle scorse sedute. Il supporto è fissato a 100,7 rubli al kg. Livello che se fosse violato potrebbe spingere i prezzi a 99,7 mentre come resistenza viene individuata l’area 102,20.
Per questo l’idea è comprare alluminio su questi livelli fissando un prezzo obiettivo di 101,80-102,3-103,20.
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