Occhio al retail sales

Il dollaro USA ha terminato anche la giornata di ieri quasi invariato contro le major, e la mancanza di movimenti significativi riflette l’esitazione nel mercato FX: i trader aspettano un catabolita che  almeno per ora non è arrivato. I due eventi principali di questa settimana  hanno un po’ deluso le aspettative in quanto non hanno prodotto trend sostanziali. Le ultime news sulla Cina suggeriscono che la rivalutazione dello Yuan non ci sarà a breve – nonostante le parole di Obama. Alcuni economisti come Nouriel Roubini credono che la mossa avverrà a maggio, mentre altri se lo aspettano più in là.

Il risultato dell’emissione obbligazionaria da parte della Grecia non è stato né disastroso, né entusiasmante (praticamente le sfide continuano). I dati sulla bilancia commerciale USA – usciti peggio del previsto – hanno mantenuto debole il USD ma oggi abbiamo il dato sulle vendite al dettaglio che potrebbero invertire la situazione. In effetti tutti i segnali indicano delle vendite al dettaglio robuste: i dati mostrano una decisa ripresa nei consumi in Marzo, dai beni di lusso fino ai beni primari. Questo potrebbe essere un segno di una rinnovata fiducia dei consumatori.

La domanda quindi diventa altro: quanto di questo è stato scontato dal mercato? Comunque c’è spazio per il USD in salita, specie per l’uscita del Beige Book e del CPI che, sulla base di prezzi all’importazione aumentati, si possono ragionevolmente aspettare in miglioramento. E per l’euro? Continua a pesare il rendimento dei bond ellenici: 4,85% annuo…un tasso doppio rispetto a quello di gennaio. Il mercato quindi ha scontato nel prezzo un elevato rischio paese. A questo si aggiungono i commenti di Pimco (il maggior gestore di portafogli obbligazionari al mondo) secondo cui è ancora presto per comprare obbligazioni elleniche (perché se le cose peggiorano, il rendimento richiesto salirà ulteriormente e quindi il prezzo scenderà ancora).

Le commodity currencies invece si mantengono vigorose e il UsdCad è di nuovo sotto la parità sulla base del surplus di bilancia commerciale canadese (in raddoppio rispetto al mese scorso). 

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