Fiat, spin off auto entro l’anno

La comunità finanziaria, riunita oggi al Lingotto per la presentazione del piano industriale di Fiat, ha accolto con un lungo applauso l’annuncio con cui l’ad Sergio Marchionne ha “incoronato” John Elkann alla presidenza del gruppo, all’indomani della conferenza stampa a sorpresa che ha sancito l’addio di Luca Cordero di Montezemolo. “Quando sette anni fa eravamo nel board insieme – ha detto Marchionne – io e John abbiamo navigato in acque molto difficili. Allora era molto giovane, oggi ha raggiunto la maturità giusta per assumere il ruolo di presidente. Questo conferma l’impegno della Fiat nei confronti degli investitori, la volontà di rafforzare la nostra leadership”. 

Marchionne, che questa sera alzerà il velo sulle strategie del gruppo (e sull’atteso spin-off di Fiat auto), ha fatto il punto sui conti del primo trimestre, comunicati in mattinata. “Il trimestre – ha detto – è stato anomalo perché con l’eccezione della Germania continuiamo ad avvantaggiarci della coda degli incentivi”. Per il resto dell’anno, ha proseguito, “prevediamo una contrazione del 15% per il mercato automobilistico, con un calo in Italia già nel secondo trimestre. Per i veicoli commerciali il calo si registrerà nella seconda metà dell’anno, mentre cresceranno le vendite in America Latina e nel resto del mondo”. L’ad di Fiat ha confermato gli obiettivi 2010 con ricavi a 50 miliardi di euro, un utile della gestione ordinaria compreso tra 1,1 e 1,2 miliardi di euro, indebitamento di 5 miliardi e risultato netto in pareggio.

«Gli investitori ci chiedono da anni di scorporare l’auto. Non c’è più ragione di tenere insieme settori che hanno logiche industriali diverse». Così l’amministratore delegato del gruppo Fiat, Sergio Marchionne, ha annuciato lo scorporo dal gruppo di Iveco, Cnh, Fpt entro l’anno. «La crescita dell’autonomia e dell’efficienza – ha spiegato sono la ratio di questo spin-off. Per noi è importante». Con lo scorporo di Iveco, Cnh e Fpt nasce e verrà quotata Fiat Industries. «Fiat Industries – ha spiegato l’amministratore del gruppo, Sergio Marchionne – sarà quotata. Ad ogni azione Fiat corrisponderà un’azione Fiat Industries post de-merger». 

 Confermando che l’operazione Chrysler rappresenta “un passo essenziale per il futuro del gruppo”, Marchionne ha ne ha confermato gli obiettivi per il 2010. Il primo trimestre indica una svolta positiva per la casa americana, che dopo aver chiuso gli ultimi sei mesi del 2009 con una perdita operativa di 895 milioni di euro, nei primi tre di quest’anno ha registrato un utile operativo di 143 milioni di dollari, spinto da “una forte performance in tutti i brand”. Quanto alla trimestrale di Fiat group, i ricavi sono saliti a 12,9 miliardi di euro (+14,7% rispetto al primo trimestre 2009). L’utile operativo è tornato positivo a 352 milioni di euro rispetto alla perdita di 129 milioni di euro, mentre la perdita netta si è ridotta a 21 milioni di euro (da 411 milioni). L’indebitamento è cresciuto a 4,7 miliardi di euro (dai 4,4 di fine 2009), mentre è scesa la liquidità a 11,2 miliardi (da 12,4). A trainare i ricavi è stata in particolare la divisione Automobiles, con vendite in crescita del 22,1% a 6,8 miliardi di euro,  e grazie ad un incremento in Europa dell’8,4%. In Italia le consegne sono cresciute del 26,3%, seguita da Francia (+13,1%) e Regno Unito (+41,3%), mentre cala la Germania (-72,6%), a causa del venir meno dell’effetto incentivi.

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