Giocare coi settori difensivi

di Patrizio Pazzaglia

Nelle settimane precedenti, nonostante la buona impostazione evidenziata dagli indici azionari e la volatilità scesa su livelli molto bassi, si sottolineava la necessità di valutare comunque strategie di portafoglio più difensive.
Tra le motivazioni per adottare un atteggiamento di maggiore prudenza, oltre alle già note problematiche di finanza pubblica, si era rimarcata l’eccessiva accondiscendenza degli investitori nell’assecondare il trend al rialzo delle borse. Proprio la volatilità, misurata dall’indice Vix americano, ed arrivata ai minimi da luglio 2007, sembrava segnalare una “sospetta” e poco prudente rarefazione del rischio associato all’investimento azionario.
Il fattore che ha riportato invece gli investitori a temere bruscamente un ritorno dell’instabilità sulle borse è di carattere esogeno ed ancora una volta riconducibile al peccato originale della finanza americana. Stavolta sul banco degli imputati è finita la gloriosa Goldman Sachs, una delle poche istituzioni finanziarie ad essere addirittura riuscita a rafforzarsi dopo gli aiuti di stato e la crisi del sistema, avendo percepito con tempismo la slavina dei subprime. Il reato ascrittole dalla Sec è quello di frode per avere costruito e collocato prodotti finanziari collegati proprio ai famigerati mutui “speculativi”, rilasciando informazioni non esatte ed omettendo fattori chiave di valutazione del rischio, ma soprattutto operando in presunto conflitto di interessi con la clientela.
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