Fmi, Italia promossa con riserva

Essere “solidi” ha i suoi svantaggi, specialmente se, come in Italia, per solidità si intende l’innata tendenza a non schiodarci per nessun motivo dalle nostre abitudini, cattive o buone che siano. Tra le cattive come non citare l’immobilismo sul piano delle riforme, sia politiche che finanziarie, da sempre causa principale dei continui ritardi sul piano economico e sociale rispetto al resto del mondo “sviluppato”. Un aspetto, questo, messo in risalto anche dalla valutazione odierna per Fondo Monetario Internazionazionale.

Ebbene, come riportato anche sul Sole 24 Ore “L’Italia emergerà dalla recessione più lentamente rispetto ad altri grandi paesi dell’Eurozona, Francia e Germania in particolare”. L’analisi è del Fondo monetario internazionale che per il 2011 prevede che il Pil italiano salirà dell’1,2% (+0,8% nel 2010) contro l’1,8% di quello francese e l’1,7% di quello tedesco.

Va però detto che dall’Fmi non sono però arrivate solo perplessità, bensì anche buone notizie sul fronte conti pubblici. Stando a quanto riportato “tra i paesi dell’Europa meridionale l’Italia è citato come esempio di virtù in termini di deficit”. Un periodo, questo, in cui davvero non ci certa che far di necessità virtù.

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