L’antica nobiltà inglese non sente la crisi

L’immagine di nobile decaduto è ormai demodé. A confermarlo la classifica pubblicata dal settimanale Forbes. Il primo suddito britannico tra i Paperoni planetari non è un imprenditore che si è “fatto da sé” ma di un “ricco ereditiero” di sangue blu: è
Gerald Cavendish Grosvenor, sesto duca di Westminster, detentore di un patrimonio personale di 12 miliardi di sterline.
Se Carlos Slim e Bill Gates che sono in cima alla classifica del magazine americano hanno fatto la loro fortuna nei settori emergenti della telefonia e dell’informatica, il duca di Westminster deve la sua ricchezza ad un’attività più tradizionale che ben si confà al suo titolo nobiliare: la rendita fondiaria e la speculazione immobiliare. Proprietario di vasti terreni e palazzi a Mayfair e Belgravia, i quartieri di Londra che ospitano alcuni tra gli appartamenti più costosi al mondo, il Duca di Westminster ha goduto della crescita vertiginosa del mercato immobiliare durante gli anni 2000 e non è stato troppo colpito dalla crisi economica, dato che nonostante la povertà crescente alla base della società i super-ricchi continuano ad abbondare. Il duca di Westminster non è il solo grande speculatore immobiliare di sangue blu. Al vertice della lista dei super-ricchi d’oltremanica compaiono altri esponenti di un’aristocrazia terriera che continua ad imperare sul Regno Unito.

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