Flop del G20, Borse in sofferenza

Un vero e proprio flop il g20 che si è tenuto a Busan in Corea del Sud. Tutte le fragilità che caratterizzano l’economia globale sono riapparse di colpo, così come le varie contrapposizioni tra i diversi paesi non ancora d’accordo su quale strategia adottare per affrontare la crisi. 

Alla fine il gruppo dei 20 che ha riunito tutti i ministri delle economia e delle finanze non ha portato a delle soluzioni concrete. Infatti non ci sarà una nuova tassazione sulle banche e l’exit strategy partirà quando la ripresa economica sarà consolidata. Questi sono i principali elementi presenti nel documento conclusivo elaborato del G20.

La proposta sponsorizzata dai paesi europei di una nuova tassazione sugli istituti di credito e in parte sostenuta dagli Stati Uniti non è passata. Nel comunicato finale infatti non c’e’ alcun riferimento a tale proposta che aveva incontrato l’opposizione delle economie emergenti e di altri paesi come Canada e Australia. 

Anche se nel suo intervento il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, che è anche presidente del Financial Stability Board, ha sottolineato la necessità dell’urgenza di una riforma del sistema bancario . “La questione cruciale è avviare la messa in opera in quella data – ha affermato, secondo quanto riporta Dow Jones – poi decideremo quali siano i tempi più appropriati sulla transizione. Alcune parti della riforma possono essere attuate rapidamente”. Il governatore è intervenuto al termine del vertice di ministri finanziari e banchieri centrali del G20 a Busan, in Corea del Sud.

La riforma in questione, affidata dal G20 al Comitato di Basilea, che come l’Fsb ha sede presso la Banca dei regolamenti internazionali, ha tra gli aspetti salienti un generale rafforzamento dei requisiti di patrimonializzaizone degli istituti, che così diventeranno più stabili e resistenti alle fasi negative della finanza, meno redditizi ma anche meno esposti ai rischi. Su questa riforma, battezzata Basilea III, le proposte del Comitato sono attese entro la fine del 2010. 

E i mercati stanno stanno reagendo negativamente. In avvio di  giornata le principali borse del Vecchio Continente dopo i forti cali delle piazze asiatiche.

A Londra l’indice FTSE-100 dopo i primi scambi cede l’1,24% a 5.062 punti, a Francoforte il DAX segna un -1,11% a 5.873 punti mentre a Parigi il CAC40 segna un -1,57% a 3.401 punti. Segno meno anche ad Amsterdam (AEX -1,47% a 316 punti) e a Madrid (-1,64% a 8.776 punti).

 

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