Quando l’arbitro è un promotore

Calcio e promotori, un connubio poco utilizzato, se non per le similitudini nelle spesso infuocate “campagne acquisti”tra le diverse società. Ebbene oggi questo rapporto si arricchisce invece di un importante protagonista. Stiamo parlando di Roberto Rosetti, internazionale dal 2002, è stato il miglior arbitro mondiale del 2008 e per quattro anni consecutivi (2006, 2007, 2008 e 2009) il migliore fischietto italiano. Agli Europei del 2008 arbitrò sia la partita inaugurale sia la finale tra Germania e Spagna, mentre ora è tra i dieci arbitri europei scelti dalla Fifa per i prossimi Mondiali in Sudafrica, con un reddito annuale di poco inferiore ai 200.000 euro lordi.

Impegni “corposi”che non sempre si conciliano al meglio con lo svolgimento dell’attività di promotore finanziario, come afferma lo stesso Rosetti sulla Gazzetta dello Sport: “Sono arbitro professionista, non è possibile fare altrimenti. Collaboro con Fideuram, ma gli altri lavori li ho lasciati. Per serietà. Difficile spiegare a un collega che trascorri un mese in Egitto, dieci giorni ad Abu Dhabi, dieci in Sudafrica e ora ci torni per 40. Poi la serie A, la Champions. Chi timbra non può non guardarti un po’ così”. Insomma un promotore part-time, ma pur sempre promotore.

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