Bce, ancora incertezza per il futuro

La Bce conferma la prospettiva di una crescita moderata dell’area euro quest’anno, a fronte di perduranti tensioni in alcuni segmenti dei mercati finanziari e di un livello insolitamente elevato di incertezza. Lo si legge nell’ultimo bollettino mensile della banca centrale, nel quale viene ribadito uno scenario di pressioni inflazionistiche contenute nel medio termine. La Bce specifica inoltre che la politica monetaria metterà in atto tutto ciò che occorre per preservare la stabilità dei prezzi a medio termine nell’area dell’euro per favorire la crescita economica sostenibile, la creazione di posti di lavoro e la stabilità finanziaria.

Per quanto riguarda, l’economia, gli esperti della Bce indicano una crescita sui 12 mesi del Pil in termini reali compresa tra lo 0,7 e il 1,3 per cento nel 2010 e tra lo 0,2 e il 2,2 nel 2011, in leggero rialzo per l’anno in corso rispetto alle proiezioni elaborate nel marzo 2010 e in lieve ribasso per il 2011 soprattutto a causa delle prospettive per la domanda interna.

Quanto all’inflazione, gli esperti dell’Eurosistema indicano tassi di inflazione al consumo sui 12 mesi compresi tra l’1,4 e l’1,6 per cento nel 2010 e tra l’1,0 e il 2,2 per cento l’anno seguente, stime riviste leggermente al rialzo rispetto alle proiezioni di marzo 2010 a causa di un aumento dei prezzi in euro delle materie prime. I rischi per le prospettive sui prezzi sono sostanzialmente bilanciati, spiega la Bce.

Sul fronte della politica monetaria si conferma adeguato l’attuale livello dei tassi d’interesse mentre per quanto riguarda le politiche di bilancio, il Consiglio direttivo esprime apprezzamento per la recente decisione dei paesi dell’area dell’euro di istituire formalmente un dispositivo europeo per la stabilità finanziaria (European Financial Stability Facility). A ciò deve affiancarsi un’azione determinata a livello dei governi per onorare gli impegni di correggere i disavanzi e i debiti pubblici elevati e di ridurre la vulnerabilità delle proprie finanze. Per favorire una ripresa sostenibile sono di cruciale importanza riforme strutturali che rafforzino la crescita e l’occupazione, sostiene la banca centrale esortando i paesi che presentano problemi di competitività, nonché squilibri interni ed esterni, ad intervenire con urgenza.

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