È aperta la caccia all’Opa

Sono una buona occasione di investimento in vista di un’eventuale uscita da Piazza Affari. Con flottanti spesso ridotti ai minimi e scambi al lumicino, le possibili “delistabili” fanno gola per le prospettive di rialzo a breve termine sostenute da una possibile Opa. Il condizionale è però d’obbligo, visto che dalle società nulla trapela a riguardo, anche se per gli analisti contattati da Soldi i numeri per uscire ci sono tutti. Oltre a Kerself, tra i papabili c’è Fastweb, con un flottante al 18% e un socio, Swisscom, che ha la liquidità necessaria per lanciare l’offerta. Anche Telecom Italia Media potrebbe uscire dal listino nel caso in cui la controllante Telecom dovesse essere costretta a sottoscrivere l’inoptato dell’aumento di capitale (in corso) salendo così al di sopra del 95% (attualmente è al 69%). Tra le chiacchierate in odore di delisting ci sono anche Cairo e Mutui Online, penalizzati dagli scambi ridotti ma con elevate disponibilità di liquidità. E infine Coin, che il fondo Pai vorrebbe valorizzare. Websim, sulla base delle indicazioni emerse da Equita Sim ha analizzato le sei realtà che più di altre potrebbero optare per un delisting.

Coin

Coin è saldamente nelle mani del fondo Pai che detiene quasi il 70% del capitale. Il gruppo ha da poco portato a termine il rilancio dei punti vendita a marchio Coin e Oviesse e ha anche acquistato la catena retail Upim. Il fondo francese Pai ha espresso più volte la volontà di uscire dall’azionariato quindi, nel caso in cui qualcuno comprasse il pacchetto di maggioranza, scatterebbe l’obbligo di Opa sulla società che capitalizza 740 milioni di euro. Nel primo trimestre del 2010 la società ha realizzato ricavi per 1,257 miliardi di euro, in crescita del 7,2% sullo stesso periodo 2009 e un utile netto di 44,3 milioni, in aumento del 16%. L’appeal speculativo sul titolo per la possibile uscita di Pai spinge il titolo in rialzo del 13,1% da inizio anno.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
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