Borse, l’effetto Yuan si è già sgonfiato

E’ durata poco meno di una mattinata il rally delle borse europee, che durante la giornata hanno progressivamente ridotto i rialzi per chiudere in territorio negativo, seguendo esattamente l’andamento dei listini Usa del giorno prima. L’euforia per la rivalutazione dello Yuan, annunciata ieri, è durato insomma poche ore, complice la crescente consapevolezza, tra gli operatori, che il rafforzamento sarà piuttosto moderato.

Gli analisti si attendono una crescita del renmimbi compresa tra il 2 e il 3% entro l’anno, di certo inferiore rispetto al rally (+21%) del triennio 2005-2008. A pesare ulteriormente sui listini è stato inoltre il dato Usa sulle vendite di case esistenti, che hanno mostrato un calo del 2,2%, ben al di sotto delle attese.

Così, il Ftse Mib chiude in flessione dello 0,97%, l’indice Eurostoxx 50 dello 0,89%. In rosso anche il Fste 100 (-1,05%), il Cac 40 (-0,94%), il Dax (-0,51%). Peggio di tutti però fa il listino greco, -1,58%. A Wall Street il Dow Jones, alle 17.30 ora italiana, viaggia in parità (-0,01%), mentre è positivo il Nasdaq (+0,55%).

A Milano brilla Ansaldo (+2,2%), sulla scia della notizia di nuovo contratto da 160,5 milioni di euro nell’ambito della concessione per la realizzazione della metropolitana di Napoli. Bene anche per Luxottica (+0,84%), dopo i cali del giorno precedente. Tra i titoli in rosso c’è Unipol, in ribasso per il secondo giorno consecutivo dopo l’avvio dell’aumento di capitale. Ieri gli analisti del Credit Suisse e Cheuvreux hanno tagliato il prezzo obiettivo, portandono rispettivamente a 0,63 euro e 0,53 euro, confermando giudizio “underperform”. Non fa bene nemmeno Unicredit (-2,20%), dopo le dichiarazioni di fuoco del presidente della fondazione Banco di Sicilia Giovanni Puglisi sul dividendo 2010, che non sarà migliore di quello del 2009: “Io ho l’impressione che per il 2010 stiamo peggio del 2009 – ha detto – l’economia è quello che è”.

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