Confindustria, l’Italia è fuori dalla recessione

Nonostante un impatto restrittivo della manovra economica 2011-2012, che il CsC stima in un ”-0,4% l’anno”, gli economisti di via dell’Astronomia hanno rivisto al rialzo le stime sulla crescita al +1,6% del Pil per il 2011 (dal +1,3%). +1,2% nel 2010 (da +1,1%). La disoccupazione e’ invece attesa in aumento, dopo 528mila i posti di lavoro gia’ persi a fine 2009 in 2 anni di crisi.

Come ripresa da Ansa, valutazione dell’euro (rivista a 1,2 dollari) e esportazioni trainate dalla ripresa del commercio mondiale sono tra i driver che piùsecondo gli economisti di Confindustria permetteranno all’economia italiana una ripresa migliore delle precedenti stime nonostante un impatto restrittivo della manovra economica. La sola svalutazione del cambio potrà dare una spinta alla crescita pari a circa un punto di Pil. Mentre tra i fattori che frenano c’é anche l’impatto sui consumi della sfiducia dei consumatori. “La ripresa annunciata un anno fa in forma di germogli ha acquistato impeto”, rileva il CsC. Sul fronte del lavoro il CsC prevede una “partenza ritardata”, con un parziale e lento recupero solo nel 2011 (+0,5%). Mentre il cuscinetto della cassa integrazione “ha dimezzato il calo di occupati”: i 528mila posti di lavoro persi dal primo trimestre 2008 al quarto 2009 rappresentano “una contrazione del numero di occupatì pari alla meta della modalità di calcolo statistica delle Ula (unità lavorative equivalenti a tempo pieno), che sale a un milione e 91mila in meno. Mentre sul fronte dei conti pubblici “se completamente effettuata e confidando nella miglior crescita, la manovra messa a punto dal Governo e all’esame del Parlamento piegherà il deficit pubblico al 4,1% nel 2011, dal 5,1% di quest’anno, ma il debito pubblico arriverà al 118,9% del Pil”. Quanto alla manovra, le misure per 2011 e 2012 “hanno nell’immediato un impatto frenante stimabile in uno 0,4% di Pil in meno per ciascuno dei prossimi due anni”. L’inflazione “sarà contenuta poco oltre quella dell’eurozona”.

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