“I colori del buio. I Caravaggeschi nel patrimonio del Fondo Edifici di Culto”.

Si distingue nella girandola delle manifestazioni dedicate al 400° anniversario dalla morte di Michelangelo Merisi la mostra di Palazzo Ruspoli dedicata ai seguaci del grande maestro e presenziata dal Ministro dell’Interno, Roberto Maroni, insieme al Direttore Centrale per l’Amministrazione del Fondo Edifici di Culto, Prefetto Lucia Di Maro, al Soprintendente Polo Museale città di Roma, Rossella Vodret, curatrice della Mostra, al Direttore Generale dell’Azienda Speciale Palaexpo, Mario De Simoni e al Presidente della Fondazione Memmo, Daniela Memmo D’Amelio, è stato presentato in anteprima il cartiglio che attribuisce a Guido Reni il “San Matteo Evangelista”. Il cartiglio è un’interessante scoperta che è venuta alla luce in fase di preparazione dell’evento: sono stati rinvenute, sul retro delle cornici, le committenze di quattro tele esposte. Tra queste anche il “San Matteo Evangelista”, che gli studiosi fino a oggi avevano ascritto al pittore Lucio Massari, e che invece il cartiglio rinvenuto attribuisce a Guido Reni. Anche i cartigli saranno esposti in mostra.

 
Intorno agli inizi del XVII secolo la fama di Caravaggio e della sua tecnica pittorica, già in grado di valicare i confini nazionali, influenzò moltissimi pittori presenti nelle città in cui il l’artista fu maggiormente attivo. Non si può parlare di Caravaggeschi senza fare riferimento specifico alle opere del maestro che li ispirarono. Il Fondo Edifici di Culto, che annovera nella sua importante collezione di opere d’arte anche sette tele del Caravaggio, vuole ricordare il parallelo tra il sommo artista e i suoi seguaci creando, attraverso questa mostra, un ideale collegamento con la grande rassegna sull’artista lombardo allestita alle Scuderie del Quirinale, integrando e completando il profilo di un periodo di fondamentale interesse per la pittura italiana.
 

Durante il periodo e nella sede della mostra sarà possibile, inoltre, seguire da vicino un intervento di restauro in corso d’opera su una tela. Un ricco catalogo (edito da SKIRA) affiancherà l’allestimento illustrando le singole opere esposte attraverso saggi introduttivi, schede monografiche e accurate riproduzioni fotografiche. 

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