L’unico punto fermo? L’oro

Sul fronte valutario le cose migliorano per il vecchio continente, visto che l’euro rimbalza dai minimi toccati contro il dollaro e si è riportato, anche, sopra 1,23 contro la valuta americana.
Dietro questo entusiasmo c’è ben poco di concreto oltre che una situazione di ipervenduto che è stata corretta dal mercato. Anzi proprio la Spagna ha di nuovo spaventato i mercati per una possibile crisi bancaria interna arginabile solo grazie ai fondi della Banca Centrale. Questo però non ha impedito agli indici di Borsa di assestare un buon recupero ma lasciando molti dubbi in sospeso. Dubbi che subito vengono sciolti dagli investitori rivolgendosi verso investimenti più o meno “sicuri”. Ed è sempre l’oro ad attirare interessi e denaro da tutto il mondo. Il metallo prezioso ora sembra salire non solo quando le altre asset class crollano ma anche in momenti di relativa tranquillità come queste ultime due settimane. Il future sull’oro ha infatti raggiunto il nuovo livello record di 1.260 dollari/oncia, cifra di tutto rispetto ma ancora lontana dai 2.300 dollari (aggiornati all’inflazione) toccati dall’oro nella crisi economica degli anni ottanta. A sostenere la corsa al metallo giallo sono sempre gli strumenti finanziari, Etf in primis, che grazie alla loro semplicità d’uso attirano investimenti da privati e professionisti del risparmio. Lo SPDR Gold Trust, il tracker più carico d’oro al mondo, ha infatti toccato un nuovo record lo scorso venerdì diventando titolare di oro fisico per 42,05 milioni di once, il 7% in più di quanto deteneva lo scorso mese. In termini di performance, l’Etf ha messo a segno un progresso del 14,46% dall’inizio dell’anno contro lo 0,22% dell’indice S&P500.
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