Euro in volata dopo asta Bce. L’Eurotower accelera sull’exit strategy

Euro in volata a 1,2273 sul dollaro dopo i risultati dell’asta della Bce a tre mesi.  Nella giornata “clou” per l’intero sistema finanziario europeo, l’esito delle operazioni di rifinanziamento dell’istituto centrale sono un segnale incoraggiante per i mercati: le richieste delle banche (117 in tutto) sono ammontate a 131,9 miliardi di euro, a fronte di attese per 250-300 miliardi, segno di una contenuta necessità di liquidità.

Proprio oggi scadono 422 miliardi di pronti contro termine, con le banche chiamate a rimborsare i quattrini ricevuti un anno fa dalla Bce. Il nervosismo certo non si placa, con le borse europee che stanno mettendo a segno rialzi inferiori all’1% rispetto al collasso di ieri. I dati macro di oggi però sono buoni: secondo la stima flash di Eurostat, l’inflazione nella zona euro è scesa nel mese di giugno all’1,4%, dall’1,6% di maggio. Anche in Italia, secondo le stime dell’Istat, l’inflazione a giugno è scesa all’1,3% annuo, rallentando rispetto al +1,4% di maggio. Il tasso acquisito per il 2010, assumendo cioè si attesta attorno all’1,2%. Un dato positivo proviene dal mondo della produzione, con i prezzi dei prodotti industriali che sempre secondo l’Istat a maggio sono aumentati dello 0,5% rispetto ad aprile e del 3,6% rispetto a maggio del 2009. In Germania, invece, il numero dei disoccupati – secondo i dati dell’Agenzia federale del lavoro – è diminuito a giugno di 21.000 unità a 3,23 milioni, il livello più basso da dicembre 2008. Il tasso di disoccupazione è rimasto fermo al 7,7%. Le previsioni erano per un calo dei senza lavoro nell’ordine di 30.000 unità.

Nonostante l’inversione di rotta a livello dell’economia, resta tuttavia alta la preoccupazione sulla stabilità delle banche europee. Anche a fronte della conferma di un’accelerazione sull’exit strategy, così come dichiarato oggi della Bce: l’istituto centrale ha infatti fatto sapere di aver cessato l’acquisto di covered bond, rricordando che il programma “giunge a completamento come previsto”. Il piano, avviato a giugno dello scorso anno, aveva come obiettivo (raggiunto) acquisti per 60 miliardi.

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