Ecofin, accordo su stress test e vigilanza

La parole d’ordine è trasparenza. È questo il punto su cui ieri i 27 ministri finanziari dell’Unione Europea  a Bruxelles si sono trovati d’accordo e per questo hanno deciso di rendere pubblici i risultati degli stress test condotti sui maggiori istituti di credito dell’Ue.

Il 23 luglio, duinque, come annunciato, verranno resi noti i risultati dei test che hanno messo “sotto torchio” 91 banche che insieme rappresentano il 65% del mercato. “Il sistema bancario europeo è forte”, ha voluto precisare il commissario Ue per gli affari economici, Olli Rehn secondo il quale “qualora si evidenziassero vulnerabilità, la ricapitalizzazione da parte degli Stati membri non dovrebbe creare problemi”.

Cosa succederà, dunque, se gli stress test dovessero evidenziare delle instabilità in qualche banca dell’Ue? Il primo passo sarebbe la ricapitalizzazione da parte degli azionisti o del mercato. Se anche questo non dovesse bastare, la successiva linea di difesa sarebbe il ricorso all’aiuto dei governi attraverso fondi di stabilizzazione nazionali oppure attraverso i classici aiuti pubblici. Se anche questo “step” non dovesse servire a donare nuova forza all’istituto in crisi, entrerebbe in gioco l’Esfs, il nuovo istituto europeo per la stabilizzazione finanziaria da 440 miliardi di euro, 60 dei quali provenienti direttamente dalle casse Ue. In questo caso la richiesta di aiuto proverrebbe non dagli istituti di credito  ma dai governi che dovrebbero presentare un valido piano di ristrutturazione. I 27 ministri Ue non si sono rivelati tutti d’accordo su su quali dati rendere pubblici. Il ministro francese Christiane Lagarde ha dichiarate che “deciderà all’ultimo se rendere nota l’esposizione sui debiti sovrani. Sono invece d’accordo la Germania, la Spagna e la Gran Bretagna, tutte orientate verso la massiam trasparenza possibile.   

Ieri l’Ecofin si è anche riunito per discutere delle nuove norme sulla vigilanza Ue che, senza un accordo definitivo, rischiano di non entrare in vigore l’1 gennaio 2011. Ieri i 27 ministri finaziari dell’Ue hanno elaborato un compromesso secondo il quale le autorità europee potranno intervenire soltanto in casi di emergenza e solo dopo il via libera dell’Ecofin o in situazioni di conflitti che riguardino esclusivamente la legislazione comunitaria. Durante la riunione di ieri è emersa anche la possibilità che sia Londra la città che ospiterà la sede dell’Authority europea per le banche

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