Spagna e Portogallo “sorvegliati speciali”

 I due paesi facenti parte dell’acronimo PIGS continuano ad essere sotto-osservazione da parte di molti esperti. Ieri la scure di Moody’ s si era abbattuta sul Portogallo. L’agenzia internazionale aveva tagliato il rating del paese portandolo da A1 a Aa2. E aveva motivato la bocciatura specificando che il paese continuerà a indebolirsi nel medio termine, cioè nei prossimi due anni. La decisione però non aveva creato turbolenze sui mercati, neppure a livello di fiducia visto che quest’oggi almeno secondo quanto riferisce l’agenzia Bloomberg il Portogallo è riuscito a collocare sul mercato 1,68 miliardi di euro in obbligazioni a due e dieci anni, superando le stime della stessa Agenzia Nazionale per la gestione del debito.

I titoli a due anni sono stati piazzati con un rendimento medio del 3,159% e le richieste sono state 2,3 volte superiore all’offerta. Nell’ultima collocazione, avvenuta il 14 aprile scorso, sempre per i bond a due anni Lisbona aveva offerto un interesse dell’1,715%. I bond con scadenza nel 2019 sono stati offerti con un interesse medio del 5,304% e la domanda è stata 1,5 volte superiore all’offerta. Anche in questo caso il rendimento è superiore rispetto al 4,129% offerto in precedenza dal governo portoghese. 

L’altro paese sotto-osservazione è la Spagna il cui debito della banche con la Banca centrale europea (Bce) ha raggiunto a giugno i 126,3 miliardi di euro, la cifra più alta mai registrata nella storia, secondo quanto riferito dalla Banca di Spagna citata dalle edizione online dei quotidiani economici.

L’indebitamento è aumentato del 47,5% sul mese precedente e del 78,6% rispetto ai 70,7 miliardi di euro chiesti in prestito nel giugno 2009. I 126 miliardi rappresentano circa il 26% del totale del denaro prestato dalla Bce alle banche della zona euro, oltre il doppio del peso che il Pil della Spagna ha nell’eurozona, e che raggiunge circa il 12%. Nel mese di giugno le banche spagnole hanno sofferto una chiusura dell’accesso al credito e ai prestiti interbancari. 

 

E il 23 luglio sarà la prova del fuoco. Madrid, dopo Atene, è il paese più sotto osservazione dagli investitori a causa della bolla immobiliare finanziata da banche ora piene di crediti inesigibili. Solo qualche giorno fa una società di ricerca indipendente, CreditSights, aveva lanciato l’allarme: i piccoli istituti di credito iberici devono preoccupare: potrebbero nascondere nuove perdite sui mutui residenziali. 

 

Gli istituti spagnoli più piccoli si sono visti negare l’accesso ai mercati interbancari a fine maggio sull’onda delle preoccupazioni che la Spagna potesse diventare la nuova Grecia. Ma anche le principali banche come il Santander e il BBVA hanno avuto problemi a trovare fondi: nonostante la loro maggiore capitalizzazione, non sono state esenti da timori sull’esposizione al mercato immobiliare.

 

 

 

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!