Chiusura con il segno meno per le principali piazze europee, appesantite dall’apertura in rosso di Wall Street. Dopo una mattinata poco mossa, nel pomeriggio i listini del Vecchio Continente hanno ampliato le perdite per riprendere vigore pochi minuti prima della chiusura.
Così, il Ftse Mib ha chiuso con un ribasso dello 0,67%, il Ftse Italia All Share dello 0,69%. In rosso anche l’Eurostoxx 50 (-0,62%), il Dax 30 (-0,95%), il Cac40 (-0,81%) e il Ftse 100 (-0,27%). Oltreoceano, i listini segnano ribassi più sostenuti, con il Nasdaq a -1,04%, il Dow Jones a -0,87% e l’S&P 500 a -0,3%.
A segnare il ritmo della giornata è stata la trimestrale di Goldman Sachs, che ha chiuso il secondo trimestre con utili pari a 78 centesimi per azione, in calo dell’83%, a causa del cattivo andamento delle divisioni trading e investment banking. Male il settore bancario (-1,06% il Dj Stoxx Banks), nonostante i risultati positivi conseguiti da Bank of New York Mellon e State Street.
A Milano, tra i titoli in controtendenza c’è Bulgari (+1,86%), sostenuta dai buoni dati di Hermes, che ha alzato la guidance sui ricavi 2010. Mediaset sale dello 0,16%, nonostante il via libera della Commissione Europea all’arrivo di Sky sul digitale terrestre. In rosso Fiat (-1,95%), alla vigilia della riunione del cda, e Stm (-2,19%), dopo i conti in chiaroscuro di Texas Instruments e Ibm. Deboli i bancari: -0,40% Unicredit, seguita da Mps (-0,37%), Ubi (-0,13%) e Intesa Sanpaolo (-0,11%). Risanamento è stata sospesa al ribasso dopo che i finanzieri del nucleo di Polizia tributaria di Milano hanno eseguito, su disposizione del Gip, il sequestro preventivo dell’area Montecity-Rogoredo, di proprietà della Milano Santa Giulia (gruppo Zunino). Il valore del sequestro dovrebbe aggirarsi attorno a 1 miliardo di euro.
Giornata negativa anche per l’euro, che ha ceduto lo 0,3% nei confronti del dollaro, posizionandosi a quota 1,29.