Finale di seduta sottotono per Piazza Affari

LA BREXIT INDUCE ALLA CAUTELA – I timori legati all’avvio formale della procedura che porterà all’uscita dalla Gran Bretagna dall’Unione europea inducono gli investitori alla cautela, con Milano che snobba i buoni dati macroeconomici diffusi in giornata dall’Istat (indice di fiducia dei consumatori, in crescita a marzo) per chiudere in moderato ribasso dopo una mattinata moderatamente positiva che aveva visto gli indici registrare i nuovi massimi da inizio anno.

LEONARDO ALLUNGA IL PASSO – A fine giornata il Ftse Mib segna così -0,27%, il Ftse Italia All-Share perde lo 0,30% e il Ftse Italia Star chiude a -0,06%. Tra le blue chip italiane si mettono in luce Leonardo (grazie anche all’ordine in arrivo dal Pakistan per ulteriori AW139 per ricerca e soccorso, con consegne dal prossimo anno), mentre prosegue la corsa anche di Saipem, grazie ad una crescita delle scorte petrolifere Usa inferiore alle previsioni, Ferrari, che segna l’ennesimo record storico, e Cnh Industrial.

ATLANTIA FRENA, INCERTE ANCHE LE BANCHE – Deboli per contro i servizi di pubblica utilità e le banche, a partire da Atlantia, nonostante si dia per scontato il lancio di un’Opa su Save (società che gestisce l’aeroporto di Venezia) ad un prezzo attorno ai 20,6 euro per azione contro i 14,75 euro a cui la società ha in portafoglio azioni per poco più del 22% del capitale di Save. Male anche Bper Banca, Italgas e Unicredit, su cui peraltro Exane Bnp Paribas oggi ha alzato da 13,6 a 15 euro per azione il target price, stanti le aspettative per un incremento dell’Euribor.

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