Dagli Usa ottimi ricompensi agli informatori finanziari

Quando uno si trova l’asso nella manica sono due le possibili strategie da seguire: o il bluff, sfruttando la sicurezza altrui, oppure l’ostentazione dello stesso, facendo leva sul panico che questo potrebbe generare. Sembra essere la seconda la strategia adottata dal governo americano in riferimento alla gestione dei rapporti con il mondo di Wall Street.

Stando infatti a quanto si apprende dalle pagine odierne del Financial Times, sembra che si prospetti un periodo d’oro, in termini di remunerazione, degli “spifferatori” finanziari, ovvero per coloro che sono aditi a rendere noti ai piani alti del governo le informazioni scomode per le società in oggetto e comode, per l’appunto, alla causa collettiva. Chi contribuirà all’operato della Sec, l’autorità di vigilanza Usa, verrà “premiato” con un valore che va dal 10 al 30% di ogni sanzione superiore a 1 milione di dollari. Come facile pensare, è stata negativa la reazione della Association for Financial Market in Europa “Questa azione ci appare un incentivo alle malelingue”.

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