Borse, torna la paura?

I dati americana non fanno dormire sonni tranquilli ai listini europei che intimoriti  circa il rallentamento della crescita dell’economia americana, vivono una giornata all’insegna dell’incertezza.

I dati macroeconomici statunitensi pubblicati alla vigilia hanno accentuato tali timori: le richieste di sussidi nell’ultima settimana sono salite al livello massimo da novembre 2009, l’indice dell’attività industriale di Filadelfia è sceso a sorpresa ad agosto e il superindice economico è risultato inferiore alle attese.

E i mercati non hanno preso slancio neanche dopo l’ottimismo del governo tedesco, che, dopo l’incremento al 3% della stima del pil per quest’anno da parte della Bundesbank, ha annunciato che le stime di crescita 2010 saranno rivedute nettamente al rialzo. Ma stamane la Banca Centrale europea ha invitato tutti alla cautela.

Patrick Honohan, Governatore della Banca d’Irlanda e consigliere della Bce, ha detto che spread intorno ai 300 punti base tra il debito irlandese e quello tedesco «non sono giustificati», mentre Per Axel Weber, presidente della Bundesbank e consigliere della Bce, ha dichiarato che «sarebbe saggio» mantenere inalterate le condizioni delle aste di rifinanziamento con scadenze a una settimana, un mese e a tre mesi, fino alla fine dell’anno, continuando a fornire liquidità illimitate a tasso fisso al sistema bancario dell’Eurozona.

E anche l’avvio in calo di Wall Street dove il Dow Jones ha ceduto lo 0,27%, lo S&P 500 lo 0,17% e il Nasdaq Composite lo 0,24%, non ha creato effetti migliori. A livello di comparti in Europa a metà seduta limita le perdite solo il settore energia, in calo dello 0,28%, mentre assicurazioni, banche, auto, costruzioni sono in netto ribasso. 

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