Il rafforzamento dello yen continua a preoccupare. La divisa giapponese è volata oggi ai massimi da 15 anni sul dollaro e da nove anni sull’euro, a fronte del crescente deterioramento delle prospettive di crescita dell’economia mondiale che spinge gli investitori a rifugiarsi nelle attività ritenute più sicure.
Il dollaro è sceso fino a 84,12 yen, (minimo dal 18 giugno 1995), ma ha guadagnato terreno sull’euro che è tornato sui livelli di sei settimane fa, a 1,26 dollari. L’euro è sceso inoltre fino a 106,14 yen, livello che non toccava da novembre 2001.
L’ascesa dello yen non ha trovato ostacoli, nonostante le preoccupazione degli esportatori giapponesi e il calo dei loro titoli sul listino giapponese. Il presidente della Borsa di Tokyo ha sollecitato però il governo giapponese ad agire per mandare un messaggio forte ai mercati.
In mattinata lo super-yen aveva fatto chiudere in negativo Tokio con il Nikkei sotto i 9.000 punti per la prima volta da maggio 2009: in avvio di scambi, l’indice è sceso al minimo intraday di 8.983,52, sul rafforzamento dello yen e in scia alla terza seduta consecutiva di perdite di Wall Street, appesantita dai timori sulla ripresa economica che sono risultati più forti dell’euforia per le operazioni di fusioni e acquisizioni.
Sotto pressione i titoli degli esportatori nipponici, tra cui Toyota, a causa di uno yen trattato ora a 84,93 sul dollaro e a 107.38 sull’euro, franato sia pur brevemente nel corso della mattinata a 107,26, ai minimi da novembre 2001.