Ex top manager si danno alla politica

Una schiera di ex dirigenti aziendali sta spendendo milioni di dollari per le proprie campagne elettorali. Con le proprie fortune questi candidati cercano di aggirare i tradizionali meccanismi di raccolta fondi della politica statunitense e ovviare alla propria inesperienza. In California, l’ex amministratore delegato di eBay, Meg Whitman, ha già speso quasi 91 milioni di dollari per la sua corsa alla poltrona di governatore dello Stato. Una fortuna personale stimata dalla rivista Forbes in 1,3 miliardi di dollari, ha consentito alla Whitman di assicurarsi alcuni fra i migliori strateghi elettorali del partito repubblicano e di prendere di mira alcuni elettori di tradizione democratica. Il sindaco di New York, Michael Bloomberg, con 108 milioni di dollari, ovvero 185 dollari per ogni voto, ha battuto ogni record precedente l’anno scorso per garantirsi la sua terza elezione. Per ovviare ad una campagna elettorale partita in ritardo, due candidati della Florida, uno repubblicano l’altro democratico, hanno messo in campo le proprie risorse personali. Rick Scott, ex amministratore della catena di ospedali Columbia/HCA, ha speso finora 25 milioni di dollari in spot televisivi. Il miliardario democratico Jeff Greene, candidatosi al senato nell’ultimo giorno utile, ha finora speso 5 milioni di dollari in spot che attaccano la credibilità del suo avversario, il repubblicano Kendrick Meek.

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