Borse, seduta piatta per i listini europei

Listini poco mossi oggi sulle principali piazze europee, appesantiti dai deboli dati macro su produzione industriale di Eurozona e dall’indice Zew in Germania, tornato in negativo da marzo 2009. L’indice Eurostoxx 50 archivia un mini-rialzo dello 0,14%. In linea il resto degli indici: +0,01% il Ftse Mib, +0,25% il Cac 40, +0,28% il Ftse 100, +0,27% il Dax. Debole Wall Street: a metà seduta il Dow Jones sale dello 0,22%, l’S&P 500 dello 0,2%, il Nasdaq dello 0,42%.

Sul fronte valutario fa bene l’euro, che ha recuperato quota 1,29 nei confronti del dollaro. In crescita le quotazioni del petrolio Wti, a 77,5 dollari il barile.

Secondo Eurostat la produzione industriale è risultata più debole delle aspettative a luglio, a causa di un calo dei beni di consumo durevoli. L’output è rimasto infatti invariato nel mese (contro un rialzo stimato dello 0,2%), mentre rispetto a un anno prima è salito del 7,1% (+8% le previsioni). Il dato di giugno è stato rivisto a -0,2% su mese da -0,1%, a +8,3% su anno dal precedente +8,2%. Il costo del lavoro è cresciuto nel 2Q10 dell’1,6% su base annua, mentre nel primo trimestre era salito dell’1,9% (rivisto da +2,1%). In Germania l’indice elaborato dell’istituto Zew sulla fiducia degli investitori tedeschi mostra un peggioramento a settembre a -4,3 punti base, al minimo da febbraio dell’anno scorso, a fronte del 10,0 del consensus e dopo il 14,0 di agosto. Nel Regno Unito i prezzi al consumo hanno mostrato in agosto una crescita congiunturale dello 0,5% e un tasso tendenziale del 3,1%, due decimi al di sopra delle attese. Negli Stati Uniti le vendite al dettaglio hanno evidenziato in agosto una crescita dello 0,4%, andando oltre il consensus degli analisti che indicavano un progresso dello 0,3%.

Tornando ai mercati, a Milano Ansaldo (+2,35%) ha trainato i rialzi sul Ftse Mib. Bene Fiat (+1,57%), sostenuta dalla notizia, riportata da un quotidiano serbo, secondo cui la casa automobilistica starebbe puntando ad aumentare gli investimenti locali da 800 a 944 milioni l’anno. Denaro su Pirelli (+1,48%), Telecom (+1,33%) e Parmalat (+1,12%). Lettera, invece, su Fonsai (-1,57%), Italcementi (-0,72%) e Unicredit (-0,6%). Fuori dal paniere principale, Pirelli Re è salita del 3,68%, sulla scia della vendita a Eodardo Caltagirone di 55.000 metri quadrati di terreno alla Bicocca per circa 62 milioni.

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