Patto di stabilità Ue, Mussari (Abi): non siamo soddisfatti

L’Italia punta ancora una volta i piedi contro la revisione del patto di stabilità in corso in questi giorni a Bruxelles. E lo fa per bocca di Giuseppe Mussari, il presidente dell’Abi, che rispondendo ai giornalisti si è detto poco soddisfatto dei risultati raggiunti fino ad oggi: «Ad un primo giudizio molto sommario – ha dichiarato – perchè bisognerà leggere e approfondire, possiamo dire che non si può essere del tutto soddisfatti».

«Apprezziamo i passi avanti che sono stati fatti e credo che questi passi avanti abbiano visto protagoniste le nostre rappresentanze a Bruxelles – ha aggiunto – non tutti i Paesi hanno la stessa struttura di debito, noi abbiamo un alto debito pubblico e un basso debito privato e questo nel punto più critico della crisi ci ha aiutato a venirne fuori meglio di altri», aggiungendo che il basso indebitamento delle famiglie «probabilmente è un dato che va apprezzato più di quanto sia stato fatto».

Punire l’Italia per il suo elevato debito pubblico, come potrebbe succedere con le nuove regole del Patto di stabilità, sarebbe «singolare», mentre imporre una tassa sulle banche sarebbe «eccentrico». «È vero – ha osservato ancora il presidente dell’Abi – che la stabilità è un presupposto della crescita, ma bisognerà cominciare a ragionare su come cresce l’Europa e il nostro Paese altrimenti diventa complesso ragionare sempre di riduzione».

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