La mela di Galileo

Il greenback infatti ha perso il 6% del proprio valore contro euro e aussie, ed è disceso similmente contro altre valute. La velocità del declino è stato rapido, inducendo molti trader a cercare qualsiasi segno di cedimento del trend. Considerando che, da inizio anno, il dollaro è ancora in territorio positivo rispetto ad euro e sterlina, c’è spazio per osservare ulteriori discese.

Per quanto concerne EurUsd, l’unica problematica che potrebbe bloccare il trend rialzista sono le preoccupazioni riguardo al debito sovrano che, per la maggior parte, sono ridimensionate ma oggi sarà una giornata decisiva. Se gli eventi di oggi non spaventano gli investitori, vedremo 1,38 e possibilmente 1,40. Uno sguardo veloce a qualsiasi grafico insegna, infatti, il comportamento dei trend sul mercato valutario: lenti in partenza, possono diventare molto forti e molto duraturi e finchè la price action non mostra segni di stallo, è pericoloso cercare di “indovinare” massimi e minimi.

Passando ad oggi, fine settembre e fine trimestre, occhio all’euro: ha terminato la seduta di ieri in rialzo contro il greenback, allontanando commenti precedenti dagli ufficiali dell’Eurozona che hanno causato un ritracciamento temporaneo. I dati macroeconomici continuano a sorprendere e gli investitori sono più rilassati. Anche oggi il dato sulla disoccupazione tedesca dovrebbe uscire robusto in base al PMI.

Comunque, il rischio di oggi è altro: 225 miliardi di euro in prestiti arrivano a scadenza oggi e se le banche riportano, anche a scadenza più breve, oltre il 60% del debito in scadenza sarebbe un segnale che ancora necessitano della linfa vitale della BCE. Oggi verrà rilasciato anche il dato sul costo finale del salvataggio di Anglo Irish Bank, che verrà salvata per limitare il rischio di una crisi sovrana dell’Irlanda.

L’euro verrà colpita duramente se servisse un ammontare esagerato per salvare Anglo Irish perché sicuramente S&P, Moody’s e Fitch non aspettano altro per abbassare il rating sul debito irlandese e soprattutto per aumentare lo spread sui CDS. Oggi arriva anche il piano di politica fiscale restrittiva della Spagna e se il provvedimento non venisse accolto, l’euro ne risentirà.

EurUsd – grafico orario

Passando ad un cambio meno seguito, l’AudCad ha raggiunto la parità e questo mostra quanto i rally sul forex siano estesi. Da giugno, l’aussie ha recuperato il 16% contro il Cad; siamo ancora 10 figure dal massimo storico in AudCad ma la performance recente è legata ai prezzi dell’oro. Il petrolio è rimasto stabile mentre l’oro è schizzato alle stelle ed i trader si sono concentrati quasi esclusivamente sull’Aussie. Infine lo Yen: ci ha messo più tempo del previsto ma è tornato di nuovo ai livelli pre-intervento. Occhio per chi fosse short: ulteriori interventi sono dietro l’angolo.
Passiamo ora alla consueta sezione dedicata all’analisi tecnica. L’eurodollaro continua la sua strada a rialzo e come si può notare dal grafico orario in pagina, non vi sono dubbi relativi a questa tendenza di breve. Notiamo come, la linea di tendenza tracciata a partire dallo scorso 14 settembre abbia trovato un’angolazione maggiormente inclinata a rialzo e come la quotazione sia sempre riuscita a mantenersi al di sopra della media mobile esponenziale a 100 periodi (come indicato dai cerchi sul grafico). Bene, la linea di trend più recente e la media mobile in esame transitano per 1.3500, punto che abbiamo visto negli scorsi giorni coincidere con il 61.8% del ritracciamento di Fibonacci analizzato e con l’ultima area di resistenza rotta, che da definizione può diventare con molta probabilità un’area di supporto , e questo rafforza ancor più in noi l’idea di poter vedere l’euro salire ulteriormente contro il dollaro americano. Possibilità di correzione prima della partenza con obiettivo area 39 figura.
Dopo la rottura dell’area di supporto a 84.20-84.05, il cambio è sceso, ha ritestato il livello rotto, e da lì è partito verso 83.00. Ha trovato un po’ di pressioni in acquisto intorno a 83.50, ma nel momento in cui scriviamo sta accelerando a ribasso, il che rafforza in noi l’idea di poter rivisitare il livello a cui è intervenuta la BoJ. Notiamo che lo yen si stia rafforzando in concomitanza di un Nikkei negativo di oltre il 2%, spinto anche dalle housing starts appena pubblicate a +20.5% rispetto un +10.5% previsto e un precedente 4.3% (questo conferma l’idea espressa due giorni fa sulle correlazioni tra dati macroeconomici e reazioni del mercato).
Il cambio EurJpy ha seguito la risultante dei due movimenti appena descritti ed ora sta scendendo, sulle correzioni di EurUsd e di UsdJpy. L’area di supporto indicata è sempre la stessa a 113 figura, trendline che sostiene il cammino di rialzo dei prezzi da qualche giorno (possibili estensioni fino a 112.75 che renderebbero comunque valido il supporto).
Il cable si sta mantenendo in fase laterale dopo l’alta volatilità degli altri giorni ed anche qui dobbiamo ripeterci. Niente per ora fa pensare che non possa avvenire un attacco a 1.5900, ultimo baluardo di resistenza prima di vedere 1.60 figura. L’area di supporto più importante rimane a 1.5730, anche a 1.57 ¾ potrebbero però incontrarsi dei compratori di sterline.
La sterlina contro yen invece ieri ha toccato con precisione per la terza volta negli ultimi giorni il livello di supporto a 131.80. Attenzione che siamo vicini alla parte bassa del range trading tra 133.70 ed il supporto indicato.
Non possiamo non notare il salto avvenuto sul petrolio, che ieri si è portato da 75.60 a 78.00 ed il fatto che l’oro stia consolidando sopra 1.300,00.
 
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