Borse: bene l’Europa, altalenante Wall Street

Le parole di Trichet sui tassi di cambio e le richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti migliori delle previsioni, dopo un primo scatto al rialzo subito rientrato, non hanno mosso particolarmente le Borse europee, che stanno oscillando attorno a livelli di parità rispetto alla chiusura di ieri. L’indice Stxe 600, che fotografa l’andamento dei principali titoli quotati sui listini del Vecchio continente, cresce di poche frazioni di punto, con qualche mercato che registra anche qualche segno negativo in scia all’incertezza di Wall street.

In ogni caso, la giornata sembra positiva per le principali piazze europee. Il Ftse Mib, di Piazza Affari ha concluso le contrattazioni a 20.691,90 punti (+0,60%), con un massimo infraday di 20.859,81 e un minimo di 20.463,90. Bene anche gli altri indici della Borsa milanese. L’indice FTSE Italia All-Share ha chiuso +0,57% (21300 punti), l’indice FTSE Italia Star a +0,51% (11.014 punti).  Sul listino milanese Impregilo con un +3,48% guarda tutti dall’alto sul paniere principale. Oggi la società ha annunciato di aver firmato una lettera d’intenti per una partnership con la Shanghai Electric Group, la Mandarin Capital Partners e la China Development Bank Securities nel settore della dissalazione. Restando nel Celeste Impero, +0,37% di Tiscali, che ha ufficializzato l’accordo di partnership con la cinese Zte, e +3,23% per Ima, che ha ottenuto il parere favorevole alla quotazione a Shanghai. Decisamente tonica anche Tenaris (+1,34%) mentre Eni mette a segno un +0,31%. Segno più anche per i bancari, con il +1,25% di Unicredit, il +1,06% della Popolare di Milano ed il +0,41% di Intesa Sanpaolo. +1,29% per Mediaset, sostenuta dalle voci (smentite da Fininvest) di un ingresso di investitori russi nel capitale della società. Debole invece Stm (-0,83%) penalizzata dalle indicazioni deludenti della coreana Samsung.  Fuori dal Belpaese Francoforte ha chiuso poco sopra la parità con l’indice Dax 30 che ha segnato un aumento dello 0,09%, a 6.276,25 punti. La Borsa di Londra ha chiuso in ribasso dello 0,34%, con l’indice Ftse 100 a 5.662,13 punti. Quasi in parità anche Parigi che ha terminato le contrattazioni  in leggero aumento, segnando un incremento dello 0,15%, con l’indice Cac 40 a 3.770,47 punti.

Meno positivo l’andamento di Wall Street con gli indici in perenne altalena tra territorio positivo e negativo. Dopo un avvio in rialzo, sostenuto dai dati positivi sulle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, la Borsa a circa due ore dalla chiusura degli scambi viaggia in calo. Il Dow Jones cede lo 0,26% a 10.938,63 punti, lo S&P 500 perde lo 0,29% a 1.156,65 punti mentre è piatto il Nasdaq Composite con un +0,02% a 2.381,07 punti. A pesare è in particolar modo la flessione dei titoli legati alle materie prime sulla scia di un recupero del dollaro sui mercati internazionali. Il biglietto verde è sceso fino a 1,4027 per euro prima di riportarsi a 1,3920.

Sul listino i giganti minerari Freeport e Newmont Mining cedono oltre due punti e mezzo percentuali mentre resta a galla Alcoa, in attesa di diffondere a Borsa chiusa i conti del trimestre scorso. Male i petroliferi Exxon Mobil e Chevron, che lasciano sul terreno circa un punto percentuale. Tra gli altri titoli al ribasso, spicca quello di PepsiCo, che perde il 3,5% dopo che la società ha rivisto al ribasso l’utile per azione per quest’anno, 11% contro un 12% previsto in precedenza.

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