Banche spagnole fuori dal guado?

Il sistema bancario spagnolo sta uscendo dal pantano. I segnali in questo senso non mancano: oggi la Banca di Spagna ha comunicato che il debito globale delle banche spagnole con la Bce ha registrato una nuova diminuzione in settembre, dopo avere toccato un picco in luglio. Il volume globale del debito, 97,7 miliardi di euro, è sceso dell’11,1% rispetto ad agosto, scendendo sotto la soglia psicologica di 100 miliardi. Certo, il dato rimane più alto del 22,7% rispetto a settembre del 2009 e in ogni caso le banche spagnole assorbono ancora oltre il 20% dei prestiti concessi dalla Banca Centrale europea, ma si tratta di un passaggio indicativo di un ritorno della fiducia.

Ieri, in un suo report sulla Spagna, Unicredit sottolineava l’impatto positivo della riforma di luglio sulle Cajas (che comporta l’entrata dei privati nel capitale), mentre l’elevato livello di accantonamenti consentirà agli istituti di bilanciare eventuali perdite su crediti. Ipotizzando che i rischi su crediti (considerando il settore bancario) cresceranno del 30% a 215 miliardi entro il 2010 e ipotizzando che gli utili operativi rimarranno invariati rispetto al 2009 (61 miliardi), le banche avrebbero infatti accantonamenti sufficienti per far fronte a un declino pari al 55% del valore medio dei collaterali, un “cuscinetto – precisano gli analisti di Piazza Cordusio – che sembra sufficientemente forte per affrontare degli sviluppi meno favorevoli in termini di bassa redditività e maggiori perdite”.

Tanto ottimismo, però, non è ancora stato sufficientemente recepito dal mercato. Abbiamo analizzato la performance dei principali titoli bancari spagnoli negli ultimi tre mesi e l’unico titolo ad aver registrato una performance positiva risulta Bbva (+1,5%). In rosso il resto del paniere: Banco Popular (-16%), Banco Santander (-7%), Banco Sabadell (-14%), Bankinter (-1,3%).

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