I conti di Anglo Irish Bank fanno tremare Dublino

…aggiungendo che il dato include 4,8 miliardi di euro di perdite su prestiti e 3,5 miliardi dovuti al trasferimento di asset tossici allo schema della bad bank,
Nama, predisposto dal governo. Al 30 giugno, i fondi apportati dal governo irlandese sono stati 22,88 miliardi di euro, fa sapere la banca, precisando che gli utili, esclusi gli accantonamenti e le perdite derivanti dalla cessione degli asset al Nama, sono stati di 151 miliardi. La banca specifica che i costi legati al processo di ristrutturazione, al trasferimento di asset al Nama e le spese legali sono risultate pari a 14 miliardi di euro. Il ceo Mike Aynsley ha spiegato che il piano per la scissione di almeno l’80% degli asset in un nuovo veicolo e la contestuale creazione di una “good bank” sarebbe nel migliore interesse dei contribuenti e potrebbe risultare il miglior investimento per il governo. Secondo un analista, i problemi della banca irlandese sono ben evidenti e l’attuale clima di incertezza presente sull’economia irlandese e i costi sostenuti dal governo per il salvataggio delle banche continuerà a pesare sui tassi di interesse del Paese e del settore bancario. Il Ceo della società, Mike Ainsley, ha stimato in 25 miliardi il totale necessario per garantire il salvataggio di Anglo Irish. Soldi che dovranno essere messi a disposizione dal governo dopo i 22,8 miliardi già versati nelle casse della società a partire dal gennaio 2009. Drastica la posizione di Jennifer Kapila, economista di Rge Monitor, che prevede un rapido deterioramento delle condizioni finanziarie per le casse pubbliche di Dublino. L’Irlanda, scrive Kapila, rischia di precipitare nel baratro a causa delle necessità di rifinanziamento di Anglo Irish Bank e di altre tre grandi banche

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