Aspettando il G20

Questi segnali, solitamente, sono un indice di indecisione e di esitazione. Il greenback ha ripreso quota contro le Major nonostante dati macroeconomici che convalidano la necessità di ulteriori stimoli di QE da parte della Fed. I trader ieri hanno addirittura ignorato i commenti del presidente della Fed, Bullard, che ha chiaramente espresso il suo appoggio al Quantitative Easing II.

Egli è un membro votante della Fed, ed il fatto che non ci sia stato reazione dal mercato significa che probabilmente il QE II è stato pienamente digerito e scontato dal mercato, con pochi venditori che ancora devono posizionarsi. I ministri del G20 si riuniranno questo weekend e potremmo osservare un nuovo giorno di prese di profitto e riduzioni di posizioni prima del meeting.

A proposito della collaborazione internazionale, ieri sera Geithner ha segnalato che gli USA potrebbero essere più disposti a dare sostegno all’economia nipponica mandando un messaggio coordinato ai mercati dicendo “non c’è ragione per vedere il dollaro scendere ancora contro l’euro e lo Yen. Queste valute sono più o meno allineate ora.” Ma da qui a pensare che ci sarà qualche azione a sostegno del dollaro è un passo troppo lungo: ricordiamo che il dollaro debole facilita la ripresa USA.

Torniamo un momento ad analizzare le parole di Bullard, che fino a poco tempo fa non era così convinto della necessità di QEII ma che ieri si è dichiarato apertamente. Vuole che la Fed acquisti attività a scaglioni di $100 miliardi per volta; quindi una specie di QE a scalini e non un “big bang” come risoluzione una tantum. Peccato che il mercato non gli ha prestato interesse.

Non ci sono dati particolarmente importanti oggi per gli USA e quindi il mercato sarà guidato da ben altro. L’euro, in particolare, ha superato di nuovo quota 1,40 sulla base del PMI EZ  in declino: il settore dei servizi langue ma il settore manifatturiero comunque rimane sostenuto. Oggi vedremo l’IFO tedesco, che avrà un impatto sostanziale sull’euro così come lo Zew.

Gli economisti si aspettano una maggiore fiducia sulle condizioni attuali ed una ridotta fiducia sul futuro: fin’ora l’economia tedesca si è comportata bene ma gli economisti vedono difficoltà maggiori dietro l’angolo. La sterlina invece rimane debole, scendendo al minimo da 6 mesi a questa parte contro l’euro. La dicotomia tra area euro e UK guida l’EurGbp: i dati macro continuano a deteriorare in UK, le minute della BoE mostrano una volontà crescente di lanciare un secondo round di QE, e poi a gennaio dovrebbe arrivare l’aumeneto del VAT (l’IVA inglese).

UsdJpy – grafico 60 minuti

Comunque, i trader sull’obbligazionario hanno già scontato il QE II inglese con il rendimento sul Gilt 2 anni sceso al minimo storico. I trader sull’obbligazionario sono sempre molto in sintonia con il sentimento di mercato e quindi riescono a scontare in maniera molto adeguata le notizie ed i rischi futuri. Sullo Yen cosa si può dire? Che i nipponici sperano nel G20 più di qualsiasi altra nazione.

La sezione dedicata alla parte grafica si apre con l’immancabile eurodollaro.
Se cominciamo con osservare un grafico orario, ancora meglio un 30 minuti, possiamo notare la linea di supporto all’ampio movimento laterale delle ultime due giornate di trading. Per le prossime ore questa suggerisce un livello di supporto a 1.39, potenzialmente andando ad assomigliare ad una figura di inversione di testa spalle (quindi ribassista) con una seconda spalla in formazione (che non dovrebbe superare 1.40 per obblighi di proporzione fra una e l’altra e non andare a superare ovviamente la testa, fatto che altrimenti negherebbe questa formazione).

Questa figura, se confermata, non farebbe che rafforzare l’idea di importanza che assumerebbe a questo punto la trendline diventando neckline  (1.39) di questa particolarissima figura.
Vediamo ora il cambio UsdJpy, notando come continui a durare la fase iniziata una settimana fa con il test del doppio minimo a 80.88. Due giorni fa abbiamo avuto l’ulteriore riconferma di questo importante livello come supporto, trovando anche una conferma nella resistenza a 81.80.

La situazione è chiara e potenzialmente ancora piuttosto pericolosa. Possiamo ancora notare uno sbilancio delle posizioni sul mercato a favore di una ripresa  e questo non fa che portare a pensare al raggiungimento di un minimo ancora inferiore (79.80 di aprile 1995 magari…).
Ovviamente la situazione tecnica del cambio EurJpy è assolutamente identica alla collegata situazione dell’eurodollaro (il cambio UsdJpy si muove infatti laterale in un range molto stretto).

In questo caso però il livello di supporto è dato da 112.80, mentre 113.60 potrebbe essere un buon punto d’arrivo per le prossime ore).
Passiamo ora al cable dove su un grafico orario posiamo notare come si sia venuta a creare, nell’ultima settimana, una tendenza ribassista molto decisa e precisa. Questa suggerisce per le prossime ore un livello di resistenza a 1.5760, mentre per il supporto possiamo scomodare un grafico più di breve (un 5 minuti per esempio) da dove possiamo trarre, con buona precisione, 1.57 figura.

Vediamo ora la sterlina, nei confronti dello yen, dopo quel perfetto test nella notte del precedente minimo di riferimento a 127.35. Data la vicinanza questo è senz’altro un livello da considerare con attenzione anche perché, anche in questo caso, la massa di posizioni favorevoli ad una salita è ancora impressionante.
Andiamo ora su un grafico giornaliero per notare come l’euro si trovi ad una possibile situazione di svolta nei confronti del franco.

Dopo tanti rimbalzi, infatti, al di sotto di 1.35 figura nella giornata di ieri abbiamo notato un primo superamento. Se la candela di oggi, anche chiusura settimanale, dovesse chiudere al di sopra di questo livello, potrebbe essere il segnale che si attendeva da tempo. Siamo portati a pensare che se la rottura dovesse avvenire lo spazio di rafforzamento della moneta unica sarebbe di circa 400 punti.

Per chi volesse ulteriori approfondimenti, vi aspettiamo alle 9 puntuali per il nostro Morning Briefing in webinar: http://forexforums.dailyfx.com/analisi-live/244106-analisi-live-del-mercato.html

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