Banche ancora sotto tiro a Piazza Affari

Banche ancora sotto pressione a Piazza Affari due giorni dopo l’annuncio, da parte del Banco Popolare, di un maxi-aumento di capitale da 2 miliardi di euro. Il mercato sconta i timori di un “contagio” ad altre banche, anche in vista delle nuove regole di Basilea III sui livelli patrimoniali.

E a poco sono servite le dichiarazioni del presidente di Bpm Massimo Ponzellini rilasciate questa mattina al Corriere della Sera: “Tutto il settore – ha detto Ponzellini – è penalizzato dalle basse prospettive di crescita dei margini. Inoltre, avendo noi molta raccolta a vista, siamo stati penalizzati dall’abbassamento dei tassi”. Il titolo oggi quota a 3,3 euro, a fronte di un valore nominale delle azioni di 4 euro. “L’azione Bpm – ha aggiunto – sconta anche l’idea di un aumento di capitale che invece non ci sarà e non c’è ragione perché ci sia”.

Un’altra azione particolarmente sotto torchio è Mps, che assieme al Banco presenta dei coefficienti patrimoniali più bassi rispetto al settore: il core tier 1 dell’istituto senese, alla fine del 2010, secondo le previsioni di Société Générale sarà di poco superiore al 6%. Quello del Banco, escludendo l’aumento di capitale, sarà del 4,9%, a fronte dell’8,2% di Unicredit e Intesa.

La questione del rafforzamento del capitale tiene banco in tutta Europa, con le banche che stanno scaldando i motori per adeguarsi a Basilea. Si sono già mosse Standard Chartered e Deutsche Bank, ma l’elenco, osserva questa mattina La Repubblica, potrebbe allungarsi.

A Piazza Affari, i principali titoli bancari proseguono con il segno meno: a metà mattina il Banco segna un calo dello 0,92%, seguito da Mps (-0,67%), Unicredit (-0,16%), Intesa Sanpaolo (-0,19%), Bpm (-0,07%) e Ubi (-0,06%).

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