Consob, braccio di ferro tra Conti e la Lega

E’ ancora tira e molla sul possibile trasferimento della sede romana della Consob a Milano. La proposta di legge leghista non piace al presidente vicario dell’Authority, Vittorio Conti, che oggi nel corso di audizione ha elencato le falle della proposta di legge presentata dal capogruppo alla Lega alla Camera Marco Reguzzoni e difeso l’autonomia dell’Autorità di Vigilanza.

Conti punta il dito sui costi indiretti dell’operazione, che rischiano di vanificare i benefici: «Qualsiasi soluzione che individui una concentrazione del personale presso un’unica sede potrebbe risultare molto pregiudizievole nel breve periodo per la capacità operativa della Consob ed assai costosa nel medio periodo», ha spiegato Conti. Sulla proposta di legge la commissione Attività costituzionali di Montecitorio sta conducendo una indagine conoscitiva.

Secondo quanto affermato da Conti nel corso dell’audizione, «di fronte a benefici difficilmente valutabili» del trasferimento della Consob nell’unica sede di Milano, «si profilano costi significativi che, anche laddove non fossero a carico dei soggetti vigilati secondo l’attuale regime di finanziamento della Consob, si potrebbero tradurre per questi ultimi in una riduzione della qualità dell’attività e dei servizi dell’Autorità di vigilanza».

L’ipotesi di «un trasferimento di tutto il personale su un’unica sede pone alcuni ingenti costi diretti – ha spiegato Conti nel suo intervento – legati alla logistica e in particolare alla gestione degli immobili e delle infrastrutture informatiche attraverso le quali si costruiscono i database di vigilanza; nonché costi legati al trasferimento d’ufficio del personale».

Ed è proprio su quest’ultimo punto che risiede «la preoccupazione più profonda» dato che il personale è da considerarsi «l’asset principale». Per Conti “la vera priorità” è il rilancio della piazza finanziaria di Milano. “Intervenire per superare i vincoli allo sviluppo del mercato azionario – ovvero elaborare un progetto di rilancio della Piazza Finanziaria di Milano – è la vera priorità che purtroppo non ha finora raccolto l’attenzione che merita”, ha affermato il presidente vicario della Consob, aggiungendo che “una piazza finanziaria efficiente a livello nazionale è un fattore strategico per lo sviluppo economico di un Paese”.

Conti ha tratteggiato uno scenario istituzionale in divenire, “il cui assetto passa per tre snodi fondamentali: la nuova architettura europea della vigilanza, che avrà ricadute sugli assetti delle autorità nazionali che andranno affrontate nel tempo con la dovuta flessibilità; il riordino a livello nazionale del sistema delle autorità indipendenti” e “il percorso di riforma degli assetti organizzativi interni della Consob”. Il presidente vicario ha esortato a rispettare l’autonomia dell’Autorità di vigilanza: La capacità della stessa Autorità e del sistema istituzionale nazionale “di fronteggiare questi passaggi fondamentali del prossimo futuro è legata indissolubilmente alla possibilità per la Consob di disporre di piena autonomia e flessibilità organizzativa, così da adattare con tempestività ed efficacia gli strumenti di intervento ai nuovi scenari istituzionali e di mercato”, ha concluso Conti.

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