Volano le Borse europee

Chiusura di seduta ai massimi da sei mesi per gli indici europei, che si muovono in scia del nuovo piano di allentamento quantitativo della Federal Reserve.

Oggi invece è stata la volta della Bank of England e della Bce, che hanno rispettato i pronostici confermando rispettivamente il costo del denaro allo 0,5% ed all’1%. Il QE2 ha indebolito il dollaro che in questo momento scambia a 1,4210 contro euro ed a 80,690 yen. In controtendenza rispetto al biglietto verde l’andamento delle materie prime, con l’oro che registra un balzo di più di 30 dollari tornando in quota 1.381,4 dollari l’oncia ed il greggio che si porta sopra gli 86 dollari al barile. Per quanto riguarda i dati macro, dal Vecchio continente sono arrivati i 53,3 punti del Pmi servizi ed il +0,3% congiunturale dei prezzi alla produzione mentre dagli Stati Uniti le nuove richieste di sussidio sono salite a 457 mila unità e la produttività non agricola del III trimestre è cresciuta di un sorprendente +1,9%. A Francoforte il Dax ha terminato in rialzo dell’1,77% portandosi a 6.734,7 punti, +1,92% per il Cac40 a 3.916,8, +1,98% del londinese Ftse100 a 5.862,8 ed a Madrid l’Ibex chiude con un +0,32% a 10.602,8. Il nostro Ftse Mib ha invece terminato in rialzo dell’1,36% a 21.469.

In un contesto di rialzi generalizzati a Piazza Affari spicca il -3,54% di Telecom Italia ed il -2,9% di Finmeccanica in scia dei risultati dei primi nove mesi. Segno più invece per i bancari, con Ubi che si porta a casa il 2,48%, Mps che sale del 2,1% e Unicredit che mette a segno un +2%. Particolarmente tonici i cementieri, con Buzzi Unicem che segna un +5,14% e Italcementi che registra un +2,9%. Il comparto oggi ha beneficiato dei conti della tedesca HeidelbergCement. Tra gli industriali +2,71% per Fiat e +1,07% di Pirelli, nel giorno della presentazione del piano industriale.

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