Piazza Affari, dopo avvio incerto gli indici virano in rosso

PIAZZA AFFARI SI INDEBOLISCE – Dopo un avvio prudente, gli indici di Piazza Affari si indeboliscono, in linea con l’andamento riflessivo dei principali listini europei. A rovinare la mattinata è il dato, deludente, della produzione industriale italiana e il timore che dopo la Siria il presidente Usa Donald Trump intenda lanciare una rappresaglia militare contro la Corea del Nord. Così a metà mattinata il Ftse Mib segna -0,71%, il Ftse Italia All-Share cede lo 0,64% mentre il Ftse Italia Star rimane a +0,13%.

DELUDE LA PRODUZIONE INDUSTRIALE – Quanto agli aspetti macro, secondo l’Istat a febbraio l’indice destagionalizzato della produzione industriale è aumentato dell’1% su base mensile, contro attese di consenso pari a +1,3%. Corretto per gli effetti di calendario l’indice è aumentato in termini tendenziali dell’1,9% (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di febbraio 2016), in questo caso contro attese medie del 2,4%. Domani toccherà al governo presentare il Documento di economia e finanza (Def) e il Programma nazionale di riforma (Pnr) oltre che la contestuale manovra di correzione da 3,4 miliardi (0,2 punti di Pil), per rispettare gli impegni presi in sede europea.

MONCLER E FINECO IN LUCE, MALE MEDIOBANCA E BPER – Tra le blue chip italiane si mettono in luce Moncler e FinecoBank, oscillando attorno al punto percentuale di rialzo. Ancora meglio fanno, sullo Star, Emak e Panariagroup Industrie Ceramiche, con guadagni superiori al 3%, mentre Gefran ed Eurotech salgono di oltre un paio di punti. Tra le blue chip perdono oltre un punto sia Telecom Italia sia A2A, con Mediobanca e Bper Banca in calo rispettivamente del 2,35% e del 2,05%. Deboli anche D’Amico e Dada che sullo Star perdono oltre due punti ciascuna.

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