Pessimismo cosmico

E’ stato creato l’euro ed il bilancio della sua esistenza potrebbe effettivamente diventare negativo, a causa della quantità di “mali reali” con cui l’ambiente economico internazionale (la famosa natura leopardiana), dopo aver creato la moneta unica europea, tende ora ad eliminarla. Le ultime evoluzioni vedono i primi Stati ribellarsi, con in testa l’Austria, che ha deliberatamente dichiarato di non voler erogare la sua parte di aiuti per il mese in corso, pari a 190 milioni di euro, in quanto la Grecia, a loro parere, non si sta impegnando per mantenere gli impegni presi.

L’Austria è seguita a ruota dalla Finlandia, che si oppone al piano di bailout per il salvataggio dell’Irlanda, considerato Paese in grado di uscire da solo dalla crisi. Si comincia perciò, come a scuola, a dare un voto ai comportamenti dei diversi Paesi membri durante questi primi (e forse unici) 10 anni dell’euro. E le pagelle vedono votazioni e valutazioni completamente diverse a seconda dei Paesi che andiamo a guardare.

Superfluo specificarlo, ma i peggiori sono i PIIGS. La visione euro-scettica sta sempre più prendendo piede e ci è indirettamente confermata dal presidente permanente dell’Unione Europea, secondo il quale siamo a rischio che salti l’euro e con esso l’Unione Europea stessa, se non ci muoviamo (scusate l’utilizzo di un espressione poco aulica, ma a volte è giusto rendere l’idea concreta di quello che veramente si intende) a risolvere i problemi di debito che affliggono ormai molti Paesi membri.

In tutto questo l’euro sta scontando un po’ di debolezza, rimanendo in stand by dopo lo ZEW positivo rilasciato ieri ed in attesa di capire come ci si muoverà in futuro per affrontare questa ulteriore crisi (l’eurofranco in tal senso ci dà una mano nella valutazione), ed il mercato scappa dal rischio facendo chiudere i listini azionari in negativo, facendoci assistere a vendite di materie prime che assomigliano tanto a prese di profitto dopo i consistenti rallies delle scorse settimane e andando, infine, ad acquistare dollari americani che hanno recuperato terreno contro tutte le majors.

EurUsd – grafico 60 min

Le prossime questioni, oltre a quella già citate, cui dovremo fare attenzione riguardano le decisioni sui tassi in Cina, che potrebbero essere alzati (come successo in Corea del Sud) per calmierare la crescita e cominciare a tenere sotto controllo l’inflazione (questo è il motivo per cui le commodity currencies sono scese).

Intanto dobbiamo per forza di cose prendere nota del CPI pubblicato ieri in Inghilterra, superiore di 0.1% rispetto al +3.1% atteso e dobbiamo fare attenzione oggi alla minute della BoE, mentre in America il PPI ha fatto segnare 4.3%, inferiore alle attese di 4.6%, facendoci capire che attualmente l’inflazione non è ancora un problema (non ancora, perché prima o poi partirà, e quando lo farà, sarà di corsa). Attenzione oggi al CPI americano e ai dati sull’immobiliare, potete trovarli qui: http://www.dailyfx.com/calendar/.

Vediamo la consueta sezione di analisi tecnica incominciando dalla situazione dell’euro.
La tendenza ribassista, favorita dalle incertezze sulla moneta unica, continua costante (la trendline ribassista dal massimo di periodo è infatti ancora perfettamente intatta e suggerisce un punto di svolta rialzista dinamico al superamento di 1.3560) ed ha già raggiunto il primo supporto chiave a 1.3465 (dove lo ricordiamo transita il 50% del ritracciamento di Fibonacci del movimento compreso fra 1.2670 a 1.4280).

Se anche questo ultimo baluardo di supporto dovesse capitolare potremmo trovare un ulteriore livello a 1.3270 e poi più nulla per alcune figure sino a ritornare al punto di partenza. Appare forse certo un po’ prematuro parlare di questa evenienza ma è certo che questa discesa comincia ad impensierire, data la velocità con cui si sta compiendo.

Vediamo ora il cambio UsdJpy, che seppur in un movimento di costante rialzo, fatica ad abbandonare la rottura di 83 figura. Ci troviamo infatti ancora a 83.40 e l’obiettivo ad 84 sembra ancora il più probabile, anche se tarda ad arrivare paragonando questo al movimento del dollaro nei confronti delle altre major.

Il cambio EurJpy, con queste premesse, dopo un nuovo test ieri della grande zona di resistenza vicina a 113.50, ha perso terreno. Per le prossime ore vediamo un supporto a 112 (61.8% di ritracciamento fra 111 e 113.60) mentre come resistenza continuiamo a considerare l’area sopra ricordata.
Passiamo al cable, dove abbiamo potuto osservare un profondo calo che ha portato al superamento del precedente minimo di riferimento a 1.5980 e condotto ad un minimo di 1.5840.

Dopo questo movimento abbiamo visto un grafico di breve appiattirsi ed i prezzi viaggiare all’interno di un preciso rettangolo i cui due livelli indicati sono 1.5860 e 1.5895. Siamo portati a pensare che il primo dei due che sarà oltrepassato potrà portare ad una nuova ripresa di volatilità nella direzione della rottura.

Passiamo al cambio GbpJpy dove, rotto il supporto indicato ieri nel breve a 133.90 ci siamo ritrovati molto vicini al successivo livello di supporto a 132. Questo rimane ancora, per le prossime ore, il livello da oltrepassare per vedere un ritorno a 131.50, livello a cui convergono una serie di fattori che supportano l‘idea di un livello importante per la tenuta di questa tendenza rialzista iniziata con il doppio minimo di 126.40, a fine ottobre.

L’accelerazione rialzista del cambio UsdChf ci ha riportato in breve a rivedere perfettamente il precedente massimo di 0.9970, visto l’ultima volta il primo giorno di novembre, prima di una profonda discesa. Oltre questo livello siamo fiduciosi per un ritorno oltre la parità del cambio per la prima volta dalla rottura ribassista del 21 settembre scorso.

Passiamo ad osservare il cugino EurChf, dove notiamo come la risalita abbia trovato per due volte a distanza di due giorni una precisa resistenza a 1.3465. Questo è il livello più importante nel breve, così come anche Fibonacci ci suggerisce con il suo 38.2% di ritracciamento del movimento compreso fra 1.3830 e 1.3230.

Concludiamo con il cambio AudUsd, dove non credevamo di poterci trovare in così poco tempo a dover parlare già del più importante supporto al movimento di discesa, ritrovabile in area 0.9660. In un’area di 20 punti, prossima a questo livello, infatti si sono concentrati una serie di minimi nella seconda metà di ottobre che forniscono un ottimo spunto statico per le prossime ore.
Per chi volesse ulteriori approfondimenti, vi aspettiamo alle 9 puntuali per il nostro Morning Briefing in webinar: http://forexforums.dailyfx.com/analisi-live/244106-analisi-live-del-mercato.html

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