Ue, sempre più vicina la costituzione di un fondo anticrisi

È quanto emerge nella bozza di conclusioni del vertice dei capi di Stato e di governo della Ue – in programma il 16 e 17 dicembre – circolata in queste ore. Il testo, infatti, prevede che il meccanismo anticrisi possa essere operativo già dal gennaio 2013, mentre finora si era parlato della metà del 2013.

Per centrare questo obiettivo, nel progetto di dichiarazione finale dei leader Ue si sottolinea la necessità di «avviare immediatamente una procedura di revisione semplificata del Trattato Ue», una procedura per la quale è necessaria solo una maggioranza qualificata degli Stati membri della Ue. Su questo fronte, il presidente della Ue, Herman Van Rompuy, è stato a suo tempo incaricato di fare rapporto proprio al Consiglio Ue di dicembre. Un rapporto in cui indicare quali sono le «modifiche limitate» da apportare al Trattato.

La decisione finale sulla revisione di Lisbona – secondo la bozza di conclusioni – sarà quindi presa dai leader Ue nel vertice del marzo 2011, per far sì che le procedure nazionali di ratifica delle modifiche si possano chiudere entro la fine del 2012. In tempo per dar vita al Fondo permanente dal gennaio 2013. Nessun riferimento nella bozza di conclusioni alla necessità di aumentare le risorse del futuro meccanismo rispetto all’attuale Fondo salva-Stati temporaneo, dotato di 440 miliardi di euro, a cui si aggiungono i 60 miliardi del bilancio Ue e i 250 miliardi messi a disposizione dall’Fmi.

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