Torna lo spettro debiti sovrani

Questa volta è toccato alla Spagna far i conti con lo spettro di un eventuale downgrade, da parte di Moody’s, a causa di un elevato fabbisogno nel 2011 ed un rischio di impossibilità di riuscire a rifinanziarsi sul mercato (si parla di scadenze per 110-120 miliardi di euro). Seppur il Ministro dell’Economia Spagnolo, Salgado, abbia rimandato al mittente i sospetti, facendo riferimento ad un imminente piano di riforme, evidentemente non ci siamo ancora lasciati alla spalle quanto visto di recente per l’Irlanda e qualche mese prima per la Grecia, dando il via ad un allontanamento generalizzato dalla moneta unica.

Parlavamo all’inizio dei dati, ebbene ieri abbiamo avuto qualche altro fattore che ha sicuramente avuto un impatto sul mercato. Sono stati visti nell’ordine: dati negati provenienti dalla Gran Bretagna relativi al mercato del lavoro, con un aumento del tasso di disoccupazione e una minor diminuzione di richieste di sussidi di disoccupazione (non c’è quindi da stupirsi dei movimenti che vedremo più sotto sulla sterlina) e dati mediamente positivi provenienti dagli States, incominciando dai prezzi al consumo risultati in linea con la precedente rilevazione, aggiungendo un tasso di produzione industriale in salita di 0.4 punti percentuali con un aumento di utilizzo della capacità produttiva degli impianti che sembra far ben sperare per i prossimi dati sulla produzione.

Per concludere la panoramica sui dati, non è da trascurare l’agenda di oggi con l’attesa per la riunione della Swiss National Bank (tassi quasi sicuro ancora fermi sulla media di 0.25%), varie rilevazioni PMI dell’area Euro, vendite al dettaglio in Gran Bretagna e per concludere, l’indicazione sull’apertura di nuovi cantieri per unità abitative e l’indice Philly Fed negli States.

UsdJpy – grafico giornaliero

Ma passiamo a vedere ora che impatto ha avuto la giornata di ieri sui grafici di alcune major.
Incominciando dall’immancabile eurodollaro ci rendiamo immediatamente conto quanto sia stata favorevole al dollaro la giornata di ieri, riportandoci ai prezzi di apertura di questa settimana.

Fallita quindi la rottura dell’area fondamentale prossima a 1.3470 è incominciata una vendita che ha condotto in una giornata ad un apprezzamento del biglietto verde di 170 punti, avvicinandoci molto velocemente a quel livello chiave di supporto, 1.3180, che tanto abbiamo considerato la settimana passata.

Esattamente su questo livello infatti, con uno scarto di 15 punti, abbiamo visto da martedì scorso una buona serie di minimi, da cui poi domenica sera il cambio è velocemente risalito.
Vediamo ora cosa sia capitato al cambio UsdJpy.

In effetti è stata notata, anche in questo caso, una risalita del dollaro, seppur di minor entità. Il fattore più importante però è che un ritorno stabile al di sopra dell’area più volte indicata prossima a 84.25, abbia portato alla prima chiusura giornaliera, dal 3 di giugno a questa parte, al di sopra della media mobile esponenziale a 100 periodi.

Era il segnale che in molti attendevano per valutare posizionamenti a favore del dollaro. Ora non resta che vedere se effettivamente avverrà ”l’attacco” alla successiva resistenza di 85.90. Ricordiamo che come riferimento sottostante di supporto consideriamo per l’ennesima volta la trendline che congiunge i minimi dalla ripresa di inizio novembre e che, per la precisione, oggi indica un livello poco al di sopra di 83.10.

Il cambio EurJpy ha subito maggiormente il calo della moneta unica, lasciando sul terreno, dal doppio massimo di 112.20 quasi una figura. Proprio questa figura di inversione ci porta a pensare che quanto mostrato ieri possa esse l’inizio di qualcosa di peggiore (ovviamente per chi avesse posizioni a favore di euro…).

Se osserviamo un grafico orario infatti, ci rendiamo conto come con questo movimento a ribasso, sia stata compromessa la linea di tendenza positiva che ha accompagnato il cambio dall’ultimo giorno di novembre. Osservando lo stesso grafico, nelle prossime ore sembra poter avvenire anche un incrocio a ribasso della media mobile veloce a 21 periodi rispetto alla lenta da 100. Se questa rottura dovesse essere confermata è possibile attendersi un primo livello obiettivo prossimo all’area di supporto di 110.50.

Passiamo ora al cable, dove la profonda discesa iniziata martedì mattina è stata amplificata ieri sino a portare ad un calo di 370 punti in due giorni. Questo non ha fatto altro che riavvicinare il più importante livello di supporto degli ultimi mesi: stiamo parlando di 1.55, dove si è conclusa il mese scorso la discesa incominciata a 1.63 figura.

Abbiamo visto ieri come il cambio GbpJpy, fallita la rottura di 132.10, abbia anch’esso fatto registrare un deprezzamento. Per le prossime ore crediamo sia importante valutare una definitiva rottura dell’ultimo supporto a 130.95, per valutare un possibile ritorno verso l’area di supporto di inizio mese prossima a 129.50.

Considerando un grafico con un timeframe inferiore al giornaliero è possibile scoprire un livello piuttosto preciso sul cambio UsdChf. Ci riferiamo a 0.9690, la più importante resistenza statica nel breve periodo. Nonostante la risalita del dollaro di ieri abbia condotto nuovamente in salita il cambio il più importante livello di supporto rimane vicino a quel doppio minimo di 0.9550.

Per qualcosa di più vicino ci affidiamo invece al supporto, anche in questo caso statico, di 0.9650 (dove possiamo notare una coincidenza di minimi e massimi utilizzando un grafico a candele orarie e osservando gli ultimi giorni).
Alla fine il cambio EurChf è riuscito a ritornare sul minimo storico di 1.2770 visto a settembre.

Se la situazione macro dovesse rimanere quella evidenziata sopra, con ulteriori rischi di contagio del debito fra paesi europei, crediamo che questo non rimarrà il minimo storico ma potremmo vedere altro. Sino ad allora però possiamo considerare questa configurazione tecnica, un ottimo doppio minimo con possibilità di ritorno in salita della moneta unica.

Concludiamo con il cambio AudUsd, dove alla fine abbiamo assistito alla rottura a ribasso della tendenza rialzista in atto da inizio mese. 0.9915 non ha retto ed abbiamo visto il test perfetto del primo supporto indicato dalle percentuali di ritracciamento di Fibonacci: il 38.2% a 0.9835-40. Come ipotizzato ieri i successivi livelli sono ora 0.9780 ed, il conclusivo, 0.9725.

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