L’euro preoccupa ancora

La carne al fuoco è davvero tanta, a partire dal movimento di deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro americano, cominciato venerdì mattina, che in poco più di 6 ore ha fatto perdere 200 punti alla moneta unica. Il motivo che ha portato l’euro in area 1.3200 è presto detto: si tratta del downgrade ricevuto dall’Irlanda da Moody’s.

Sebbene essa sia stata in grado di ricevere i primi aiuti dal FMI è stata downgradata e più che andare a pesare sull’euro il fatto stesso, è stata secondo noi la severità di tale mossa a far si che il movimento fosse tanto profondo. L’estensione del movimento oltre i livelli di supporto raggiunti, verrà visto nella sezione dedicata all’analisi tecnica. Sebbene un IFO tedesco, uscito migliore delle aspettative, il peso delle problematiche legate ai Paesi periferici si è fatto sentire e ci ha confermato una volta per tutte che questo sarà il più forte market mover da qui a fine anno.

La domanda che ci viene spontaneo farci è la seguente: ora che tutti i nodi sembrano essere venuti al pettine (e quelli che non l’hanno fatto ancora, sono però già sul libro dei sospetti), il mercato non ha già scontato tutto il negativo che poteva e adesso si dovrebbe concentrare su altri temi? La risposta secondo noi arriverà dal mercato del credito.

Una forte peggiorazione degli spreads tra rendimenti offerti tra Paesi periferici e Paesi benchmark avrebbe conseguenze negative per la moneta unica che attualmente rappresenta il problema sul gradino più alto del podio, seguito da cosa? Se ci concentriamo soltanto sulla settimana entrante uno degli avvenimenti più importanti riguarderà la sterlina inglese, che vedrà la pubblicazione delle minute della riunione della BoE, che potrebbero pesare ancora di più sulla sterlina in caso di commenti particolari o preoccupati, soprattutto sull’inflazione (ai più alti livelli da maggio) e sullo stato del QE.

GbpUsd – grafico giornaliero

Per il resto della settimana, avremo invece la pubblicazione di molti dati importanti che ci aiuteranno a chiarirci le idee sullo stato delle diverse economie, ma non crediamo che questa pubblicazioni saranno in grado di dare direzionalità ad un mercato che è ancora guidato dall’avversione al rischio.

L’unica valuta che attualmente potrebbe beneficiare dalla pura situazione macroeconomica, è il dollaro neozelandese. In caso di pubblicazione di un buon Pil mercoledì sera, potremmo assistere ad un recupero del kiwi (è interessante, dal punto di vista tecnico, seguire anche la possibile formazione di una divergenza rialzista sullo stocastico a 10,6,3 applicato ad un grafico giornaliero).

Passiamo all’analisi tecnica dove, cominciando con l’eurodollaro, notiamo come sia avvenuta venerdì nel pomeriggio la rottura del livello più volte indicato, nell’ultima settimana, a 1.3180. Come visto sopra, molto probabilmente il downgrade dell’Irlanda ha innescato il movimento, mentre la presenza di parecchi stop cautelativi di posizioni lunghe ha fatto il resto, portando il cambio a raggiungere un nuovo minimo di 1.3125.

Per le prossime ore, la rottura di questo importante livello, complica la situazione della moneta unica che ora pare avere buone possibilità di discesa con la prima resistenza chiave esattamente coincidente al punto di rottura.
Torniamo a parlare del cambio UsdJpy con una situazione pressoché invariata rispetto ai giorni scorsi. Continuiamo a considerare come più importante livello di supporto la trendline rialzista con origine ai primi giorni di novembre, che per le prossime ore indica un livello dinamico di 83.25.

Anche il livello soprastante è piuttosto noto: parliamo di 84.15, alla cui rottura aspettiamo, da tempo, un aumento di volatilità e di forza del biglietto verde. Ancora una volta indichiamo quindi una fascia di range trading in diminuzione che prima o poi dovrà essere oltrepassata.
Il calo della moneta unica non ha fatto bene al cambio EurJpy che si trova una figura e mezza al di sotto dei prezzi di venerdì mattina.

Oltrepassato nella notte il livello di supporto di 110.50, siamo portati ora a considerarlo come livello di resistenza per le prossime evoluzioni. Il precedente picco di minimo del 7 dicembre scorso, a 109.60, rappresenta invece il più probabile livello di supporto.
Si è complicata la situazione del cable, successivamente al calo di venerdì. Questo perché siamo giunti oltre il livello precedente di minimo di fine novembre a 1.5495, rompendo di fatto anche il primo livello utile di Fibonacci (38.2%) dell’ampio movimento rialzista compreso fra 1.4250 e 1.63.

Se non dovessimo assistere ad un ritorno al di sopra di 1.5535 nel breve si riaprirebbero le strade del successivo livello di supporto a 1.5250 (50%) e 1.5015 (61.8%).
La discesa del cable ha prodotto una conseguente diminuzione del cambio GbpJpy, che però ha trovato una buona area di supporto a 130 figura. Questo potrebbe rappresentare un livello di breve che se rotto, sarebbe in grado di riportare i prezzi all’importante area di congestione e supporto  di inizio mese a 129.40.

Rimane stabile sui nuovi minimi storici il cambio EurChf, non segnalando nessuna ripresa di tendenza positiva. Un grafico orario mostra che un primo segnale di inversione potrebbe avvenire successivamente ad un ritorno dei prezzi al di sopra della media mobile esponenziale a 100 periodi, passante a 1.2825 per le prossime ore. Sotto invece il minimo di 1.2720 la situazione si complica nuovamente e si allontana decisamente la speranza di un doppio minimo storico su grafico giornaliero.

Osservando il dollaro invece, nei confronti del franco, otteniamo un solo livello interessante per la giornata: la resistenza di 0.9730, picco di minimo e massimo del 6 e 16 dicembre scorsi.
Concludiamo con il cambio AudUsd, dove il movimento laterale delle ultime tre giornate di scambi ha portato alla nostra attenzione un livello interessante di supporto a 0.9840. A meno di notizie particolari questo potrebbe rappresentare un buon livello per approfittare di una ripresa del dollaro australiano ed un ritorno al di sopra della parità.

Per chi volesse ulteriori approfondimenti, vi aspettiamo alle 9 puntuali per il nostro Morning Briefing in webinar: http://forexforums.dailyfx.com/analisi-live/244106-analisi-live-del-mercato.html

::::__

Eventuali pareri, notizie, ricerche, analisi, prezzi, o altre informazioni contenute in questo documento sono fornite come commento generale del mercato e non costituiscono un consiglio personale. FXCM Italia non accetta responsabilità per qualsiasi perdita o danno, compresi, senza limitazione, qualsiasi perdita di profitto, che potrebbe derivare, direttamente o indirettamente dall’uso o affidamento su tali informazioni. Il contenuto di questo documento è soggetto a modifica in qualsiasi momento e senza preavviso ed è previsto per il solo scopo di aiutare i trader a prendere decisioni di investimento indipendenti. FXCM Italia ha adottato misure ragionevoli per assicurare l’accuratezza delle informazioni contenute nel documento, tuttavia, non garantisce l’esattezza e non accetta alcuna responsabilità per eventuali perdite o danni derivanti, direttamente o indirettamente dal contenuto o la vostra incapacità di accedere al sito web, per qualsiasi ritardo o fallimento della trasmissione o la ricezione di eventuali istruzioni o avvisi inviati attraverso questo sito web. Questo documento non è destinato alla distribuzione, o all’utilizzo, da parte di qualsiasi persona in qualsiasi paese in cui tale distribuzione o l’uso sarebbe contrario alla legge o alla regolamentazione.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: