Investitori concentrati sul breve periodo

Pausa. Fermi tutti. Questo è quello che ci viene da dire guardando i grafici stamattina. Il processo di avversione al rischio commentato ieri che si è sviluppato per tutta la notte di domenica e in gran parte durante la giornata di ieri sembra aver già esaurito la sua forza ed i mercati sembrano in attesa di nuove notizie prima di muoversi ancora in maniera concertata secondo una logica comune. Dato che ci arrivano sempre più conferme che l’orizzonte temporale considerato dai trader e dagli investitori nel momento in cui si effettuano delle scelte è sempre più corto, conviene andare a concentrarci sui fatti che si sono rivelati, chi più chi meno, dei market mover. Ieri i movimenti più ingenti si sono visti sul petrolio, che è andato a rompere importanti livelli di supporto sulla scia di timori legati ad una potenziale diminuzione della domanda, dopo che l’International Energy Agency ha dichiarato che i prezzi del petrolio sopra i 100 dollari al barile stanno cominciando a produrre danni all’economia globale. Ieri abbiamo assistito anche alla pubblicazione dei dati sull’inflazione inglese, che ha fatto segnare un +4.00% su base annua, di gran lunga migliore rispetto alle aspettative degli operatori che stimavano un risultato pari al precedente +4.4%. La reazione del mercato è stata abbastanza pacata in quanto il livello rimane comunque elevato e non va sicuramente a dipanare i dubbi dell’MPC circa le possibili future mosse di politica monetaria. Interessante notare il movimento subito dal loonie dopo la decisione sui tassi presa dalla Bank of Canada. L’istituto ha deciso di mantenere i tassi fermi all’1% in quanto ha dichiarato che la forza del dollaro canadese sta impattando in maniera fortemente negativa sulle esportazioni del paese. Oggi sarà importante prestare attenzione ai dati sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti. Il dato, anche se dovesse rivelarsi particolarmente buono, non sarebbe in grado di invertire il trend recente del dollaro americano. Vale la pena di considerare invece l’eventualità che il dato deluda le aspettative del mercato, andando ad appesantire ancora di più la situazione del green back.


EurUsd – grafico orario

Passiamo ora alla consueta sezione dedicata all’analisi tecnica notando come l’eurodollaro continui imperterrito la sua ordinata salita che fino a quando rimarrà sopra il livello chiave di supporto passante per 1.4250, coincidente con la trendline ascendente tracciata a partire da gennaio su un grafico a 4 ore e corrispondente anche alla linea di supporto dinamica rappresentata dalla media mobile esponenziale a 100 periodi, non sarà messa in discussione. Se ci concentriamo sui livelli da considerare per un trading più di breve, passando ad un grafico orario è possibile notare che l’ultima parte del movimento di rivalutazione della moneta unica, dopo le parole di Trichet, sia diventata più impulsiva. E’ possibile infatti tracciare una trendline a partire dallo scorso venerdì per notare come 1.4400 diventi il supporto utile ad un prosieguo di questo sostenuto apprezzamento. Anche in questa occasione abbiamo una doppia conferma intorno a questo livello, data dal passaggio della EMA a 100 periodi. Inutile ricordare che il primo obiettivo coincide con 1.4580, ultimo baluardo per contenere una potenziale esplosione di volatilità che aprirebbe la strada verso 1.5000. Tuttavia, la strada verso questo livello potrebbe essere abbastanza tortuosa, vista la grande quantità di ordini e barriere poste all’interno nell’area compresa tra 1.4825 (livello siginificativo durante la fine del 2009) e 1.50 figura.
Continuiamo con il UsdJpy, che dopo aver abbandonato il range tra 84.60 e 85.50 (visibile molto bene su un grafico orario) si è quasi riportato al test della linea di tendenza ribassista tracciabile su un daily a partire da settembre 2010, fermandosi un attimo prima in perfetta corrispondenza di un livello tondo, 83.50. E’ bello anche notare, se ci spostiamo su un 4 ore, come i prezzi si siano appoggiati esattamente alla media mobile esponenziale a 100 periodi, molto vicina al livello appena descritto. Si prospetta ora la possibilità di poter assistere ad una nuova fase laterale di breve tra appunto questo livello ed 84.50. Oltre questi livelli, è possibile sfruttare delle rotture che probabilmente andrebbero ad aumentare la volatilità, sopingendo la quotazione di almeno una figura o da una parte o dall’altra. Gli ordini di break out/pull back impostabili dalla nostra piattaforma FX Trading Station (è possibile per chi volesse testarla registrarsi per una prova gratuita e senza scadenza all’indirizzo http://www.fxcm.it/apri-demo-gratuita.jsp) risultano molto utili in situazioni come quella appena descritta.
L’EurJpy si è stabilizzato tra il supporto statico passante per 120.00, che mantiene valida la sua validità, e 122.30, livello che coincide con il 50% del ritracciamento di Fibonacci che stiamo seguendo da qualche giorno e che fin’ora ci ha dato buone indicazioni. Anche qui, in caso di rottura di uno dei due livelli, diverrà importante osservare 118.30 a ribasso e 126 ¼, prossimo livello di Fibonacci.
Interessante la situazione tecnica del cable, che dopo il doppio massimo sopra 1.6400 dei giorni precedenti, ha raggiunto il 38.2% di ritracciamento della salita compiuta da fine marzo. Ora stiamo vivendo uina forte fase di congestione che potrebbe perdurare anche per tutta la giornata e potrebbe svilupparsi tra 1.6240 e 1.6340. In caso di rottura a rialzo, la direzione più probabile in caso di rottura dei livelli indicati, la strada sarebbe chiaramente aperta per un nuovo attacco a 1.6425.
EurGbp ce l’ha fatta. Ieri è stato rotto il livello di resistenza molto importante di 0.8850 spingendo di fatto la quotazione a 0.89 figura. Poco più di 30 punti ci separano dall’obiettivo indicato a 0.8930, crediamo che un tentativo verso quel livello possa essere fatto.
Terminiamo con il franco svizzero che sembra voler lasciare un po’ di spazio alla moneta unica. In caso di tenuta dei supporti passanti per 1.2960 è possibile vedere il tentativo di riportarsi oltre la resistenza passante per 1.3060. Contro il dollaro americano ieri siamo giunti pericolosamente, come ipotizzato, nei pressi dei minimi di metà marzo. Attenzione perché le possibilità che si vada ad attaccare gli ultimi punti è tutt’altro da escludere (il nostro indicatore proprietario Speculative Sentiment Index riporta un valore di 5.34 posizioni long per ogni posizione short per quanto riguarda il mondo Fxcm, ed essendo contrarian suggerisce potenziali estensioni).

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