Possibile intervento della Snb?

Rialzo dello yen, Obama che scopre l’acqua calda e la conferma delle misure anticipate nel nostro Morning Adviser di ieri da parte dell’asse franco-tedesco. Questi i temi più interessanti della giornata di ieri, che testimoniano il fatto che il mercato è e sarà nervoso ancora per diverso tempo. Lo si capisce dai listini azionari che hanno fatto registrare risultati diversi, e che questa notte in Giappone stanno per chiudere in territorio negativo, dove soprattutto hanno pesato i titoli esportatori, scesi a causa dell’apprezzamento dello yen nei confronti di euro e di dollaro sulla scia dell’avversione al rischio che comunque sta permeando i mercati finanziari.
Per quanto riguarda invece il numero uno della Casa Bianca, ha dichiarato che l’America non vede il pericolo di una nuova recessione, ma che occorre combattere il fenomeno della disoccupazione che sta colpendo molte famiglie americane. Non ci avevamo pensato, adesso è chiaro quello che bisogna fare per risanare l’economia a stelle e strisce! Ironia a parte, annunci del genere, in momenti tesi come questi, possono soltanto sortire due effetti: o vengono ignorati dagli operatori, che l’acqua calda già ce l’hanno nei propri uffici, oppure possono soltanto alimentare come benzina sul fuoco i processi di avversione al rischio con potenziale grossi benefici per yen, franchi svizzeri e beni rifugio (metalli, oro in primis).
La reazione per ora sembra essere stata del primo tipo, forse sarebbe il caso di proporre anche qualche soluzione al problema invece di nominarlo solamente. La risposta è una sola a nostro parere e, tralasciando mille teorie economiche che, soltanto per i propri assunti e per le proprie ipotesi, non trovano validità in una situazione drogata dalla liquidità come quella attuale, può essere riassunta in una parola sola: fiducia.Fino a quando infatti le imprese non avranno fiducia in una ripresa più forte e stabile, non assumeranno, voi, al posto loro, lo fareste? Dall’Europa invece arrivano conferme sulle proposte che erano fatte state trapelare il 16 di agosto.   

Sostanzialmente, si vuole fondare un governo economico formato dai capi di stato e di governo europei, con a capo l’attuale presidente del Consiglio Europeo per il primo paio d’anni (30 mesi dovrebbe essere la durata ufficiale del mandato) con lo scopo di avere un controllo centralizzato delle varie evoluzioni economiche e finanziarie di tutti i Paesi Membri, al fine di omogeneizzare il più possibile le eventuali misure di aiuto o di stimolo e la gestione dei finanziamenti europei, che dovranno essere emessi a favore soltanto dei Paesi meritevoli  che saranno in grado di rispettare tutti i limiti imposti dall’Unione, soprattutto in tema di deficit e di bilancio (ricordiamo che si vorrebbe che tutti i Paesi Membri modificassero la propria costituzione in virtù del rispetto del vincolo del pareggio di bilancio). Inoltre, arrivano i primi commenti sulla Tobin Tax che si vuole inserire sulle transazioni finanziarie.
Paesi come l’Olanda e la stessa società che gestisce la borsa tedesca si sono dichiarati contrari ad una manovra del genere in quanto, se non applicata a livello mondiale, rischierebbe di non sortire gli effetti desiderati, andando a far entrare nell’erario soltanto pochi soldi in quanto molti investitori sposterebbero i propri capitali dove questo tipo di tassazione può essere evitata. Ultima nota prima di passare all’analisi tecnica: nel momento in cui scriviamo (07.35) è possibile che la SNB stia intervenendo.
EurChf ha fatto più di una figura in 5 minuti e UsdChf tre quarti di figura. Passando alla parte dedicata all’analisi tecnica, notiamo come per l’EurUsd non sia cambiato nulla per quanto riguarda i livelli da considerare. Il presso infatti, dopo aver tentato lo sfondamento non riuscito di 1,4500 è tornato nel trading range di circa una figura, che rimane tra 1,4350 e 1,4450. Questi due diventano i livelli da considerare per eventuali rotture che porterebbero a 1,4530 o 1,4300. Il UsdJpy si è avvicinato in maniera preoccupante ai minimi storici assoluti, rinvigorendo in noi l’idea che il dollaro a quei livelli ci può ancora andare. Stiamo attenti a possibili interventi da parte dell’autorità centrale nel momento in cui tali minimi dovessero essere superati. Tecnicamente il pull back dell’ultima trendline ascendente tracciabile su un grafico orario, potrebbe essere un nuovo segnale ribassista in grado di appesantire i prezzi fino ad almeno 76,50.
Grazie al rafforzamento che abbiamo visto sullo yen, il cross EurJpy, dopo aver rotto la trendline rialzista tracciata su un grafico orario a partire dallo scorso 11 agosto, si sta creando un preciso range di trading, esattamente tra 109 ¾ e 111 figura. Questi i livelli all’interno dei quali lavorare sfruttando gli oscillatori su grafici di time frame basso (orario e inferiori) e che possono essere sfruttati sulle eventuali rotture.   Molto bella la correzione del cable che si mantiene sopra l1,6500 e che assomiglia molto ad una figura di analisi tecnica chiamata flag (bandiera). Essa può essere interpretata come una tipica figura di continuazione di un trend rialzista e diremmo che le condizioni affinchè essa si porti a compimento ci sono tutte. Importante che non si rompa il livello tondo citato affinchè il movimento di ripartenza abbia forza (appena sopra 1,6500 passa anche la media mobile esponenziale a 21 periodi).
Da notare che fino a quando il prezzo si dovesse mantenere sopra 1.6400 il trend ascendente sarebbe ancora valido sul medio periodo. Arriviamo ora a guardare nuovamente i grafici del franco svizzero. Partiamo da EurChf che ha probabilmente risentito di un intervento (perlomeno verbale) da parte della SNB. Adesso ci troviamo a 1,1455 e dal punto di vista tecnico 1,1500 diventa il più importante livello di resistenza da superare affinchè lo scopo di vedere un franco più debole sarà rispettato. 1,1350 il supporto a questa idea.
UsdChf dopo il presunto intervento scambia a 0,7950. Questo non cambia lo scenario tecnico, che vede come supporto 0,7750 (0,7770 per la precisione). Se invece il dollaro dovesse rompere 0.8000 potrebbe trovare gli ultimi baluardi tra 0.8050 e 0.80 ¾ prima di giungere a 0.8200. Per quanto concerne l’AudUsd è stato quasi centrato l’obiettivo rialzista del triangolo che si è formato nei giorni scorsi. Non siamo riusciti ad arrivare sopra 1,0600, ma al suo test preciso, che ha formato dei livelli di resistenza in grado di far correggere la quotazione di poco più di una figura. Il fatto che i prezzi si siano appoggiati sul prolungamento del lato superiore del triangolo ci fa pensare ad un pull back che potrebbe prendere 1,04 ¾ come supporto e far ripartire il cambio verso 1,06 figura, di nuovo. Terminiamo come di consueto con il UsdCad, dove ieri abbiamo avuto conferma della bontà dei supporti che seguiamo da inizio settimana. 0,9770 e 0,9790 rimangono dunque validi, mentre lo 0,9900, potenziale obiettivo sulle correzioni a rialzo di quello che comunque rimane un debole trend ribassista, si allontana sempre più, facendoci segnare un nuovo livello di resistenza a 0.9865.  

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