Le quotazioni di Enel presentano un andamento negativo ormai da un anno, con la tipica accelerazione nei mesi estivi già vista in altri contesti. La fase laterale tra ottobre e marzo è stata bruscamente interrotta dalla rottura del supporto in area 2,8 che ha aperto la strada per ulteriori ribassi, confermando la natura negativa della tendenza di medio periodo. Eppure, i risultati contabili del principale provider italiano di energia elettrica hanno evidenziato un utile consistente, sebbene di poco inferiore rispetto allo scorso anno (-5%). Risulta pertanto probabile che i ribassi di cui sopra siano dovuti a fattori esterni e di natura tecnica e speculativa.
Di conseguenza, solo un eventuale ritracciamento oltre 2,8 potrebbe mettere in discussione la tendenza attuale. La situazione odierna, tuttavia, appare meno definita: infatti, le quotazioni stanno attraversando un momento di incertezza, nonostante l’elevata volatilità. La rottura della trendline ribassista di breve ha infatti aperto una nuova fase di oscillazioni tra 2,3 e 2,6, dall’esito alquanto dubbio. Eventuali rialzi sopra quota 2,6, a violare la relativa resistenza, consentirebbero un mutamento dello scenario di breve, sfruttabile con una strategia long.