Invesco aggiorna la view sull’obbligazionario

Invesco Euro Corporate Bond Fund aggiorna la view sulla recente volatilità dei mercati e sulla strategia, il posizionamento e la performance del comparto. Dopo le flessioni registrate negli ultimi mesi, si legge nel report, i mercati ora offrono diverse opportunità particolarmente interessanti nell’ambito dell’universo creditizio. Ad agosto, lo spread delle obbligazioni corporate BBB in euro si è ampliato di 102 punti base, mentre lo spread dei titoli di debito subordinati Tier 1 in euro si è ampliato di 334 punti base fino a quota 1005 punti base e lo spread sui titoli high yield europei ha toccato gli 834 punti base (+223 punti base). I rendimenti complessivi si attestano quindi rispettivamente a 5,3%, 11,9% e 10,1.

Al momento, il team d’investimento Fixed Income di Henley non sta apportando variazioni alla ponderazione del comparto Invesco Euro Corporate Bond, in quanto mantengono il sovrappeso sui titoli finanziari e il sottopeso sulla duration. Per le banche non si è ancora concluso il lungo processo di
risanamento della situazione patrimoniale. Invesco ritiene che da un punto di vista economico e normativo, questo sia il momento ideale per investire nel capitale bancario in previsione del trend futuro del reddito fisso. I cambiamenti normativi introdotti da Basilea III si sono rivelati estremamente favorevoli per le posizioni detenute nei portafogli.

Invesco Euro Corporate Bond Fund è ben posizionato per trarre vantaggio da una ripresa della propensione al rischio e al momento sta inserendo, seppure con prudenza, nuove posizioni caratterizzate da rendimenti interessanti, riducendo al contempo l’esposizione ai settori più difensivi e ai titoli più sensibili all’andamento dei tassi. Se per un certo periodo i servizi finanziari sono stati considerati la parte più interessante del mercato investment grade, l’opportunità di investimento nei titoli bancari appare ancora più allettante viste le attuali valutazioni. Anche se il settore potrebbe evidenziare una certa volatilità, i rendimenti offerti e il fatto che si tratti, secondo Invesco, di un settore quasi esente dal rischio di default compensano tale volatilità.

Nonostante le minacce incombenti sulla ripresa del settore bancario, al momento questa ripresa continua. Ad esempio, nel secondo trimestre 2011 la media ponderata del coefficiente patrimoniale Tier 1 dell’indice di JP Morgan che considera le banche statunitensi ha toccato il 12,2%, in crescita dal 7,6% del 2007; questo settimo rialzo trimestrale consecutivo conferma il proseguimento della crescita. Aspetto ancora più rilevante, i rendimenti si attestano su livelli estremamente elevati, tanto che il 9,5% del comparto che è investito nel Tier 1 ci fornisce un rendimento complessivo superiore al 14%. Affinché questo settore possa trainare la ripresa basta solamente una stabilizzazione dei mercati. I titoli di debito bancari rappresentano il 35% del comparto e sono ripartiti su 89 diverse posizioni. Continuiamo a concentrarci sui “campioni nazionali” fra le principali banche dell’Europa settentrionale, scrivono quindi gli specialisti di Invesco.

Per il resto, il 38% circa del comparto è investito in titoli investment grade non bancari. Fra queste posizioni figurano molti dei titoli che hanno tenuto bene nell’ultima fase di volatilità, quali obbligazioni corporate di telecomunicazioni e beni di consumo di base. Ad agosto, i rendimenti dei settori telecomunicazioni e servizi di pubblica utilità in euro sono cresciuti rispettivamente di soli 8 e 4 punti base. In ogni caso perfino in questi settori si possono ancora individuare interessanti opportunità. Ad esempio, si segnalano alcune obbligazioni corporate italiane e spagnole di alta qualità i cui rendimenti si sono discostati in misura significativa dalle controparti settoriali degli altri Paesi, seguendo il trend dei relativi titoli di Stato.

Di contro, visti i livelli attuali, gli esperti di Invesco ritengono che i rendimenti dei Bund e degli altri principali titoli di Stato non possano offrire rendimenti reali interessanti agli investitori. I periodi di elevata volatilità rappresentano sempre una fase difficile per investitori e gestori, ma per Invesco offrono anche l’opportunità di aggiungere valore rispetto al mercato nel suo complesso e ottenere rendimenti interessanti per i vari comparti.

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