Barclays Capital consiglia di vendere i bond greci

Il governo greco ha rilasciato ulteriori dettagli riguardanti l’imminente operazione di scambio del debito, che Barclays Capital analizza in un rapporto.

Gli analisti sottolineano i rischi elevati di implementazione associati a questa operazione, che rischia non di materializzarsi. Ci sono una serie di problemi logistici e politici, osservano infatti gli specialisti, tra cui l’approvazione delle misure legate allo European financial stability facility (Efsf) da parte dei Paesi Ue e le incertezze sui programmi dell’Unione europea e del Fondo monetario internazionale. Inoltre, la soglia del 90% imposta espone lo scambio a un più probabile rischio di fallimento.

Indipendentemente dai rischi, i titolari del debito greco hanno bisogno di decidere se vendere oppure no le loro obbligazioni. Nella loro analisi, gli esperti di Barclays Capital suggeriscono in sostanza di farlo. Se alcuni investitori dovessero resistere e lo scambio riuscisse, subirebbero comunque una maggiore svalutazione – in uno scenario post-scambio – rispetto a quegli investitori che dovessero disinvestire e avere il capitale dentro strumenti a maggiore garanzia.

Secondo gli analisti di Barclays, “assumendo valida l’ipotesi di successo con un coinvolgimento del settore privato al 90%, un programma di buy back e l’ampliamento del fondo Efsf, il debito pubblico della Grecia si stabilizzerà intorno al 150% del Pil”, spiegano gli esperti nella nota di oggi. Un livello che se appena superato segnalerebbe un rischio di default elevato e la conseguente richiesta di un nuovo intervento di ristrutturazione.

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