Rocca Salimbeni senza freni, il 42% dei pf opera nella regione

Sta per compiere 540 anni, ma Rocca Salimbeni non mostra troppe rughe: il gruppo Monte dei Paschi di Siena è infatti sorto nel 1472, per volere della repubblica senese, per essere poi riformato nel 1624, pur conservando il suo carattere pubblicistico, quando il Granduca mediceo concesse ai depositanti la garanzia statale tramite il vincolo delle rendite dei pascoli demaniali della Maremma (i “Paschi”, da cui prese appunto il nome la banca). Nel 1995, con decreto del ministro del Tesoro, l’azienda bancaria è stata conferita in Banca Monte dei Paschi di Siena, costituita nella forma di società per azioni, controllata con una quota pari al 49,16% dalla omonima Fondazione (la maggioranza “pubblica” è assicurata dalla quota di UniCoop Firenze, socia al 2,43% circa).

In questi ultimi anni il gruppo, accusato di voler vivere in un anacronistico “spendido isolamento”, è stato tra i protagonisti del risiko del settore bancario italiano, rilevando nel 2007 la maggioranza (il 55%) di Biverbanca, cassa di risparmio fortemente focalizzata in Piemonte, Lombardia, Lazio e Val d’Aosta) per poi acquisire l’anno successivo dal gruppo Santander, per 9 miliardi di euro (cifra che molti analisti trovarono eccessiva) Banca Antonveneta, gruppo da 3.100 sportelli radicato nel Nord-Est, regione in cui la presenza dell’istituto senese era fino a quel momento modesta. In più Rocca Salimbeni ha saputo tessere una solida partnership di bancassurance con la francese Axa, socia con poco più del 2% del capitale dell’istituto italiano, cui fanno anche capo le controllate Consum.it, attiva nel comparto del credito al consumo, Mps Leasing & Factoring, che opera nel parabancario, Mps Finance (investment banking), MP Asset Management Sgr (risparmio gestito) e MPS Banca Personale (promozione finanziaria).

Con 856 promotori finanziari attivi in tutta Italia a fine luglio (di cui 361, pari al 42%, concentrati nella sola Toscana), il gruppo Mps è saldamente al nono posto nella classifica italiana delle maggiori reti distributive di prodotti e servizi finanziari e può vantare, fino a luglio (ultimo dato disponibile sia presso Assoreti sia presso Assogestioni) buoni risultati sia in termini di raccolta netta (ai 22,7 milioni di raccolta netta positiva di giugno hanno fatto seguito altri 30,3 milioni in luglio, per un totale di oltre 486 milioni di raccolta netta positiva da inizio anno) sia di composizione della stessa (a luglio i “personal financial banker” del Montepaschi hanno distribuito 20,3 milioni di prodotti del risparmio gestito, di cui 11,8 milioni circa di fondi e sicav e quasi 8,5 milioni di prodotti assicurativi, e 10 milioni circa all’amministrato).

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