Copernico, il futuro è consulenza

Nonostante il periodo turbolento, BLUERATING è riuscita a contattare Saverio Scelzo, presidente e fondatore di Copernico Sim, per avere la sua visione dei mercati finanziari e dell’attività di promotore.

Qual è il progetto di Copernico Sim in questo periodo?

In Copernico Sim non amiamo parlare di “progetti”, un termine abusato da troppe realtà per gettare fumo negli occhi di promotori e consulenti. Così come non amiamo “reclutare”, preferendo “selezionare” persone in grado di pensare con la propria testa e di perseguire i propri obiettivi professionali e reddituali senza lo specchietto per le allodole dei contest o la costrizione legata a budget e vincoli imposti dalla mandante. Insomma, siamo una struttura piuttosto insolita per il panorama italiano e ci piace continuare a esserlo.

Quali caratteristiche devono avere i vostri promotori?

Devono essere persone in grado di ragionare con la propria testa. Le riunioni che si concludono con “osanna” le lasciamo alla Chiesa o ad altre organizzazioni fideistiche. Noi preferiamo puntare su professionisti, in particolare ma non solo su giovani, che credano nella propria professione e vogliano svolgerla con grande impegno ma anche libertà. Crediamo così tanto nei giovani che facciamo su di loro investimenti particolarmente sensibili, sui 30-40mila euro all’anno, spesandoli dei costi relativi ai corsi di formazione (alberghi compresi) e offrendo un minimo garantito per i loro primi sei mesi in Copernico Sim, così da dare loro il tempo necessario a sviluppare le relazioni con la clientela senza stress eccessivi.

Copernico punta molto sull’attività di consulenza. Sarà l’attività del futuro?

Assolutamente, ma non certo nei prossimi due o tre anni, quanto piuttosto da qui a dieci o quindici anni. Sarà la prossima generazione di consulenti, quella di mio figlio – che è con noi in Copernico Sim come promotore – più che la mia, a doversi attrezzare per poter offrire questo servizio. Un servizio che richiede non solo competenze tecniche, ma anche di tipo giuridico. Inoltre, se per ora il sistema bancario pare abbastanza poco interessato alla consulenza “fee only”, un domani difficilmente si lascerà sfuggire questa attività, tipicamente svolta presso la clientela di più elevato profilo. Sarà un’evoluzione inevitabile della professione, ma che non si potrà affrontare senza essersi dotati dei necessari strumenti culturali, operativi e patrimoniali.

Copernico resta una struttura di nicchia. Perché?

Perché non ci interessa crescere a ogni costo. Guardi il nostro patrimonio di vigilanza, ha ormai raggiunto gli 1,5 milioni di euro, anche se potremmo mantenerlo inferiore ai 400mila euro pur rispettando le norme di Banca d’Italia in materia di vigilanza prudenziale delle sim. In più, abbiamo sempre remunerato i nostri azionisti, senza registrare perdite, a volte molto pesanti, cui sono andate incontro in questi stessi undici anni la maggior parte delle strutture grandi e piccole operanti in Italia. Tanto che non mi stupirei se qualche altra rete venisse rilevata o accorpata non avendo più la capacità di andare avanti sulle proprie gambe. Mi viene da sorridere quando leggo proclami di “progetti” che prevedono, magari, la trasformazione di una sim in banca e la possibilità di ottenere risultati positivi di assoluto rilievo nel giro di soli due o tre anni: chi fa queste affermazioni o non si immagina le difficoltà e i costi a cui sta per andare incontro se è in buona fede, o è in mala fede.

Piccoli è bello, insomma.

Sì. Ma pur volendo restare una struttura di dimensioni contenute, siamo abituati a chiudere ogni anno con qualche promotore in più in struttura. Proprio nelle prossime settimane, per esempio, ci attendiamo ingressi importanti su Udine, Verona e Genova e contiamo di terminare il 2011 con 75 o 76 professionisti, in grado di sfruttare il nostro multibrand per offrire in piena libertà i nostri servizi alla propria clientela. Del resto, in Italia il settore del risparmio gestito non è finora stato in grado di generare significative economie di scala, dunque non si capisce quale vantaggio si possa concretamente ottenere dal voler crescere a tutti i costi.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: