Gli esperti di Cmc Markets: Michael Hewson (Analista), Ben Taylor (Sales Trader) e Michael McCarthy (Chief Market Strategist), commentano la situazione dei cambi all’indomani della decisione della Fed di lanciare l’operazione “Twist”.
“Nulla di fatto nemmeno per la Fed: dopo essere stato a lungo preannunciato, il programma “Operation Twist” sembra aver deluso già i mercati, che non lo ritengono idoneo a diminuire i rischi e ad incentivare nuovi prestiti, soprattutto in considerazione del fatto che i tassi a lungo termine sono già estremamente bassi.
Di conseguenza, la prima reazione negativa sul mercato azionario sembra aver colpito soprattutto il settore finanziario e in secondo luogo quello delle materie prime, a seguito della revisione al ribasso da parte della Fed circa le stime di crescita. La spirale negativa non ha cessato di produrre i suoi effetti in Asia, dove gli investitori hanno venduto a mani basse i titoli minerari e i bancari sulla notizia di una decelerazione della domanda estera di beni cinesi, ennesimo segno del rallentamento economico globale.
In questo contesto, petrolio e rame si ritrovano sui minimi degli ultimi nove mesi mentre l’oro è sceso sotto 1800 dollari l’oncia abdicando al ruolo di rifugio sicuro. Sul mercato valutario, il DollaroAustraliano sta discendendo verso la parità, l’Eurodollaro potrebbe continuare ad oscillare nella fascia 1,35/1,38 finchè la situazione non si schiarisce, mentre la volatilità sembra non risparmiare neppure il DollaroUsa: nel cambio con lo yen, qualora il “twist” annunciato dalla Fed dovesse sortire i suoi effetti, potremmo assistere ad un rafforzamento del biglietto verde oltre quota 77,20″.