Risparmio gestito, Credit Suisse immagina la fine dell’euro

E le la zona Euro si sciogliesse? In un report diffuso oggi, gli esperti di Credit Suisse mostrano tre scenari possibili. Nel primo, la Grecia lascia l’euro. Questa ipotesi, secondo gli analisti, avrebbe conseguenze drammatiche sull’Unione monetaria, che potrebbe sopravvivere solo se fossero già operative istituzioni – come l’Efsf in forma però di banca – o se gli Eurobond fossero già in circolazione o, infine, se la Bce avesse garantito il proprio sostegno incondizionato ai Paesi periferici.

Scenario due, la coesistenza di due diverse divise: un euro per i Paesi sotto l’influenza della Germania – Austria,Olanda e Lussemburgo – e un’altra con a capo la Francia e dentro i Paesi periferici. In un contesto come questo, l’euromarco si apprezzerebbe immediatamente raggiungendo probabilmente i valori del franco svizzero e creando squilibri commerciali nel continente.

Terzo e ultimo scenario: l’Italia abbandona volontariamente la zona Euro. E’ la soluzione prediletta da Credit Suisse. L’Italia, spiega, possiede notevoli vantaggi nei confronti degli altri Paesi periferici – una forte base industriale e un avanzo primario di bilancio – che garantirebbero dei forti benefici con l’uscita da Eurolandia. Per esempio, un massiccio aumento delle esportazioni e un ingente flusso in entrata di capitali esteri. Negative, invece, le conseguenze sul debito, con un marcato aumento del suo costo e lo spread Btp-Bund che potrebbe tornare ai livelli pre-Unione monetaria, ovvero a 600 punti base.

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