Giro d’Italia delle reti, la Puglia riparte. Dal turismo

Nel 2010 secondo quanto riporta Banca d’Italia nell’ultima edizione del rapporto annuale sull’economia pugliese, “il prodotto interno regionale ha ristagnato, come nel resto del Mezzogiorno. Si sono avuti alcuni segnali di miglioramento, ma il recupero dei livelli pre-crisi appare lontano, soprattutto sul fronte occupazionale, e condizionato da diffusi elementi di incertezza”. L’attività produttiva è apparsa in ripresa, sostenuta dalla domanda estera, in particolare in alcuni comparti del manifatturiero (alimentare, tessile e mobile). Sono tuttavia proseguite al contempo le difficoltà dei distretti industriali regionali, caratterizzati da scarsa proiezione internazionale e limitate dimensioni aziendali.

Sul fronte reddituale la situazione delle imprese pugliesi ha registrato un miglioramento, ma il basso grado di utilizzo degli impianti e le incertezze sulla situazione economica hanno continuato a condizionare gli investimenti, in ulteriore contrazione. Le incertezze che condizionano la domanda interna si sono ripercosse anche nel settore delle costruzioni, che – ricorda Bankitalia – ha ristagnato dopo due anni di contrazione dell’attività. La produzione è cresciuta debolmente solo presso le imprese di maggiori dimensioni, sostenuta dal comparto delle opere pubbliche, mentre l’edilizia privata si è confermata in calo e si è registrata una riduzione del numero di compravendite di immobili. Un segnale di recupero giunge dal settore turistico che gode di una crescente domanda internazionale: gli arrivi sono aumentati del 4% circa, ovvero del 10% tra gli stranieri.

Negli anni duemila la crescita delle presenze turistiche in regione è stata superiore alla media italiana. La debolezza dell’attività economica si è invece riflessa “in un quadro occupazionale ancora preoccupante: le condizioni del mercato del lavoro appaiono simili a quelle delle altre regioni meridionali, ma più gravi rispetto al resto del paese, e ritardano la ripresa della domanda interna”. Nel 2010, ricorda Via Nazionale, gli occupati sono diminuiti in Puglia di altre 15.000 unità, portando la perdita complessiva dall’inizio della crisi a circa 64.000 posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è aumentato al 13,5%; in una famiglia su cinque nessuno dei componenti in età lavorativa ha un’occupazione.

Anche nel 2010 meno colpite sono risultate le donne, mentre le difficoltà maggiori riguardano i giovani (i giovani che non lavorano e non studiano sono ormai pari a circa un giovane pugliese su tre). Quanto al mercato del credito nel 2010 il credito bancario a residenti in regione è tornato a crescere, nonostante l’intonazione delle politiche di offerta delle banche sia rimasta improntata alla prudenza; nella seconda parte dell’anno passato sono tornati a crescere anche i finanziamenti alle piccole imprese, in calo sin dalla metà del 2009, ed è aumentato il credito erogato alle imprese dai maggiori gruppi bancari nazionali, che aveva rallentato in misura più marcata nella fase più acuta della crisi come ricordano gli esperti di Banca d’Italia.

I tassi di interesse a breve termine per la clientela aziendale sono rimasti su livelli bassi nel confronto storico, ma è rimasto stabile il differenziale rispetto alle imprese del Centro Nord, fatto che secondo Via Nazionale “riflette la maggiore rischiosità della clientela residente”. Anche i finanziamenti bancari alle famiglie sono cresciuti, sospinti in particolare dalla domanda di mutui per la casa che ha beneficiato del basso livello dei tassi. La quota di nuovi mutui a tasso indicizzato è cresciuta, ma parallelamente si sono ulteriormente diffusi strumenti di protezione contro i rialzi dei tassi di interesse. La qualità del credito alle famiglie pugliesi è rimasta elevata.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: