Nonostante qualche incertezza a metà giornata, Piazza Affari e i listini europei continuano a correre confortati dalla prospettiva che le banche centrali stiano facendo la loro parte (BoE e Bce hanno lasciato invariati i rispettivi tassi ufficiali varando tuttavia nuovi piani di quantitative easing e assicurando, nel caso della Bce, ulteriore liquidità a tasso fisso a un anno alle banche europee) per assicurare la tenuta dei mercati del credito e che le autorità politiche europee possano trovare un intesa che consenta al settore creditizio europeo di superare senza eccessivi traumi la crisi del debito greco.
A fine giornata l’indice Ftse Italia All-Share risale così a 16.070,65 punti (+3,37%), mentre l’Ftse Mib si riporta in area 15.331,53 (+3,55%) e l’Ftse Italia Star torna a quota 9.898,16 (+2,61%). Tra le blue chip corrono Tenaris, che sfrutta il rimbalzo del greggio a poco meno di 81 dollari al barile a New York, Prysmian, Exor (che supera in volata le controllata Fiat e Fiat Industrial, a loro volta in deciso rialzo), Buzzi Unicem e Mediaset. Fuori dal paniere principale bene Salvatore Ferragamo, che beneficia del ritrovato interesse per i comparso del lusso (mentre scivola in rosso Damiani, che nell’ultimo mese ha perso oltre il 5%).
Tra le blue chip resta di poco sotto i valori della vigilia solo Bper, prevalentemente venduta dal giorno del suo ingresso nell’indice principale, mentre Bpm chiude di poco sopra i livelli di ieri, col presidente Massimo Ponzellini che fa sapere di dubitare che il suo nome possa essere inserito in una delle liste dei candidati al prossimo Consiglio di sorveglianza, lasciando altresì intendere che non si dovrebbe arrivare al congelamento dei diritti di voto della lista degli “Amici della Bpm” come ipotizzato da talune fonti negli ultimi giorni. Fuori dal paniere principale perdono quota anche titoli come Sabaf, Dmail Group, Banca Finnat, Reno De Medici, Gas Plus, Class Editori, Monti Ascensori, Rcs Mediagroup e Le Buone Società.