Giro d’Italia delle reti. Alpenbank presidia il private banking e il trading tirolese

“Forti, sicuri, abili”: così si definiscono gli uomini di Alpenbank, istituto austriaco di Innsbruck facente parte della “Kundengarantiegemeinschaft” (associazione di garanzia) delle banche Raiffeisen del Tirolo e del Sud Tirolo fondato nel 1983 per promuovere le relazioni economico- finanziarie tra Nord e Sud Tirolo il cui capitale è controllato pariteticamente da Raiffeisen- Landesbank Tirol Ag e Raiffeisen Landesbank Südtirol Ag, entrambe al 49,9993% (il restante 0,0014% è in mano a Raiffeisen Investment Ag). Alpenbank è da sempre specializzata nell’offerta di servizi di private banking tradizionali, “senza conflitti di interessi e tramite operazioni di emissione e investment banking” come dichiara la stessa banca nel proprio sito istituzionale.

Esperienza, discrezione assoluta, affidabilità, massima sicurezza ed entusiasmo sembrano essere le doti indispensabili per far parte della squadra di Alpenbank, ritagliatasi in questi anni un proprio spazio nel campo delle gestioni patrimoniali. Oltre alle gestioni l’istituto offre anche un servizio di trading online a alcuni fondi di fondi gestiti da Kepler Fonds (il fondo azionario AlpenBank Equity Strategy, l’obbligazionario AlpenBank Bond Strategy e ZertifikateChamps, che investe in obbligazioni e certificati dalle caratteristiche più svariate come certificati bonus, discount, su indici o di partecipazione). Nel 2000 il gruppo ha ottenuto l’autorizzazione per l’attività bancaria in Italia ed ha aperto una filiale a Bolzano.

Tra le curiosità, l’istituto propone una guida molto dettagliata che spiega, qualora foste interessati, come investire nel vino, presentandone opportunità e rischi. Un “asset” decisamente alternativo ma interessante, visto che a fronte di circa 75 “grandi vini” considerati interessanti anche dal punto di vista di un investimento, si riscontra da anni una crescita della domanda da parte di collezionisti e intenditori (anche, sempre più, dai paesi asiatici, Cina in testa), tanto che non mancano fondi specializzati nell’investimento in vini, che puntano o sull’acquisto “fisico” del vino, o sui titoli di aziende del settore vitivinicolo o che investono sia in vini e in titoli di aziende vitivinicole sia nell’acquisto di vitigni
o aziende del settore.

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